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- 3/19 - Quando la vita cambia direzione


Sinossi *:
La vita di Camilla, avvocatessa di successo e una figlia ormai grande, viene sconvolta in una notte di pioggia a Milano.
Un incidente stradale, di cui forse è responsabile, la coinvolge in un'indagine che la porterà molto lontana dai luoghi e dai paesaggi che è abituata a frequentare. Al suo fianco in questa strada misteriosa e incerta, c’è Bruno, direttore dell’obitorio, con cui Camilla ‐ mentre cerca di ricostruire la vita di un estraneo ‐ scopre sé stessa.


Suono:
Paolo Benvenuti (II) (Presa Diretta)
Daniele Sosio (Presa Diretta)
Renaud Musy (Montaggio)
Francois Musy (Montaggio)
Timothee Montani (Montaggio)

Casting:
Laura Muccino
Sara Casani

Aiuto regista:
Cinzia Castania

Produttore:
Lionello Cerri
Cristiana Mainardi
Elda Guidinetti

Segretaria di Edizione:
Giulia Selvaggini

Direttore di Produzione:
Cristina Vecchio

Amministratore:
Cristina Gerosa

Produttore Delegato:
Domenico Cuscino

Produttore Esecutivo:
Simona Benzakein

Produttore Esecutivo:
Antonella Viscardi

NOTIZIE '3/19'

Libri


Libro sul film "":
"Magico Realismo - Il Cinema di Silvio Soldini"
di Domenico Lucchini, 424 pp, Armando Dadò Editore, collana Varia, 2024
Difficile individuare modelli di riferimento (agli inizi Godard e Wenders ma anche Antonioni e Ozu) per un regista come Silvio Soldini che, al contrario, ha saputo portare una sua propria originalità nel farsi di un cinema poco legato alla tradizione italiana e invece molto attento ad un respiro più ampio, quasi universalistico anche quando narra, come spesso gli accade, storie “minimaliste” di provincia e di semplici sentimenti. Il cinema di Silvio Soldini ha insinuato negli spettatori sapienti dubbi concettuali in virtù di un itinerario che dal naturalismo e realismo dei primi suoi film si è corredato vieppiù dalla linfa della metafora. Dall’individuazione della Galassia borghese disvelata mediante la costruzione di personaggi-archetipi, avvolti dalla vocazione delle aporie e dal solipsismo, fino ad ammantare di “surrealismo” le azioni del loro ménage quotidiano. Per fare l’ingresso nella ricognizione sociale e indirettamente politica, soprattutto con i suoi documentari e nell’analisi comportamentistica: per penetrare, quindi, nel viaggio utopico e nella fuga estatica, a volte attraverso “falsi movimenti”. Il cinema di Silvio Soldini come intellettuale “periscopico” di produzione della differenza, stimolazione del dubbio, provocazione di limpida fattura culturale. Sono queste le tematiche che vengono attivate e risolte da Domenico Lucchini, con un copioso e approfondito “essai”. Una circumnavigazione che tocca tutti i lidi dell’articolato mosaico della tramatura dell’autore milanese, nonché i litorali della decifrazione linguistica, dal registro neorealista a quello favolistico, (il “magico realismo”) che pervadono i suoi 40 film. Il primo e completo discorso sul cinema soldiniano in Svizzera e che manca in Italia da un ventennio; il merito è duplice.
prezzo di copertina: 23,75



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