Regia:
Renzo Martinelli
Anno di produzione: 2001
Durata: 115'
Tipologia: lungometraggio
Genere: drammatico/politico
Paese: Francia/Italia
Produzione:
Martinelli Film Company Int.,
Rai Cinema,
Canal +,
SDP Films,
Les Productions Bagheera
Distributore:
01 Distribution
Data di uscita: 19/10/2001
Ufficio Stampa:
Studio PUNTOeVIRGOLA /
01 Ufficio StampaVendite Estere:
Blue Star MoviesTitolo originale: Vajont
Altri titoli: Vajont - La Diga del Disonore
Sinossi: Un grande cast per un’eccezionale ricostruzione della catastrofe del Vajont, arricchita da spettacolari effetti speciali mai utilizzati prima in una pellicola italiana. Il 9 ottobre 1963 alle ore 22.39, 260 milioni di metri cubi di roccia si staccano dal monte Toc, dietro la diga del Vajont, riversandosi nel lago artificiale e facendo innalzare un’onda alta 250 metri. L’acqua piombò nella valle spazzando via Longarone, i paesi sottostanti e le vite di duemila persone. Una catastrofe annunciata, più volte denunciata dalla giornalista Tina Merlin. Un’apocalisse causata dall’arroganza di uomini sordi alla voce della natura.
Sito Web:
http://www.vajont.netAmbientazione:
Belluno / Casso, Erto e Casso (Pd) / Cimolais (Pd) / Roma (Cinecittà) / Venezia / Vittorio Veneto (Tv)"Vajont" è stato sostenuto da:
Comune di Vajont
Libri correlati:
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Vajont 9 ottobre '63"
di Marco Paolini, 120 pp, Einaudi, collana Einaudi tascabili Stile libero Video, 2002
Libro con videocassetta sulla strage
prezzo di copertina: 19,00
Libri correlati:
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Vajont. Ottobre 1963"
di Bruno Pittarello, 88 pp, Cierre Edizioni, collana Varie, 2004
prezzo di copertina: 18,00
Note:
Il disastro del Vajont è avvenuto il 9 ottobre 1963 quando sulla linea di confine tra le provincie di Udine e Belluno, ove sorge un bacino artificiale di 150 milioni di metri cubi d’acqua creato da un delle più alte dighe del mondo che sbarra la strada al torrente Vajont, un movimento franoso sulle pendici del Toc ha creato una ondata che ha spostato 50 milioni di metri cubi d’acqua verso la valle del Piave superando la diga. L'acqua ha distrutto con il suo impeto i paesi di Frasègn, Le Spesse, Cristo, Longarone, Pirago, Fornace, Villanova, Faè, i borghi di Castellavazzo, Ceva, Prada, Marzana e San Martino e danneggiato le città Soverzene e Belluno. I morti furono quasi duemila e tutta la tragedia avvenne in appena 4 minuti.