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locandina di "TIR"

Cast

Interpreti:
Branko Zavrsan (Branko)
Lucka Pockaj (Isa)
Marijan Sestak (Maki)

Soggetto:
Alberto Fasulo
Enrico Vecchi
Carlo Arciero

Sceneggiatura:
Alberto Fasulo (Vincitore Premio Solinas 2010 per la sceneggiatura in collaborazione con Apollo 11)
Enrico Vecchi
Carlo Arciero
Branko Zavrsan

Montaggio:
Johannes Hiroshi Nakajima

Fotografia:
Alberto Fasulo

Suono:
Luca Bertolin (Presa Diretta)
Igor Francescutti (Presa Diretta)
Daniela Bassani (Sound Design)
Stefano Grosso (Sound Design)
Riccardo Spagnol (Sound Design)
Gordan Fuckar (Sound Design)
Dubravka Premar (Sound Design)

Produttore:
Alberto Fasulo
Nadia Trevisan
Irena Markovic (Co-produttore)

Direttore di Produzione:
Nadia Trevisan

Assistente alla Camera:
Lucia Alessi

TIR


Regia: Alberto Fasulo (opera prima)
Anno di produzione: 2013
Durata: 85'
Tipologia: lungometraggio
Genere: docufiction/road-movie/sociale
Paese: Italia/Slovenia/Croazia
Produzione: Nefertiti Film, Focus-Media; in collaborazione con Rai Cinema
Distributore: Tucker Film
Data di uscita: 27/02/2014
Formato di proiezione: DCP, colore
Ufficio Stampa: Studio PUNTOeVIRGOLA
Titolo originale: TIR
Altri titoli: TIR - Corridor 5, TIR - Corridoio 5 - Newman

Recensioni di :
- I MIGLIORI FILM DEL 2014 PER CINEMAITALIANO.INFO
- TIR - La Storia di un percorso di vita
- ROMA 8 - Per le strade d'Europa con un "TIR"

Sinossi: In giro per le strade d’Europa, Branko è diventato un camionista sempre più lontano da tutto e da tutti, e vive isolato nella cabina del suo TIR per dare un presente migliore alla sua famiglia. Notte e giorno e per lunghe settimane, in simbiosi con il suo TIR, ora guadagna tre volte tanto rispetto al suo stipendio d’insegnante di prima, ma tutto ha un prezzo, anche se non sempre quantificabile in denaro.

Alberto Fasulo un giorno perde un treno e finisce per viaggiare su un Tir. Gli si presenta un mondo inatteso che somiglia a quello che vorrebbe… Con TIR, l’affermato documentarista friulano, per la prima volta sperimenta il lavoro con gli attori. Fasulo convince Branko Završan (“No Man’s Land”) a vivere in simbiosi con lui e la sua cinepresa nella cabina di un TIR per tre mesi, dopo avergli fatto prendere la patente di guida e un'assunzione a tempo determinato da autista in una ditta di trasporto italiana.

Sito Web: http://www.tircorridoio5.com

Ambientazione: Ucraina / Ungheria / Slovenia / Italia / Francia / Spagna / Portogallo / Lubiana (Slovenia)

Budget: 250.000 euro

"TIR" è stato sostenuto da:
Regione Piemonte
Film Commission Torino Piemonte
Piemonte Doc Film Fund: 12.000 euro (Fondo Regionale per il Documentario - Produzione 9 febbraio 2012)
Friuli Venezia Giulia Film Commission
Fondo per l'Audivisivo del Friuli Venezia Giulia
Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MiBAC)
Film Commission Regione Valle d'Aosta - Film Commission Valleee d'Aoste: 10.000 euro
Premio Solinas
BLS Südtirol Alto Adige: 10.000 euro (Sostegno per la produzione)
Croatian Audiovisual Centre


Note:
II Corridoio 5, arteria a rete multimodale, appartiene ad uno dei grandi assi ferroviari ed autostradali che l'Unione Europea si è impegnata a realizzare. Connetterà adeguatamente Lisbona a Kiev, assegnando all'Italia e alla Francia un ruolo strategico rispetto al processo di integrazione verso quei Paesi che dal 1° maggio 2004 sono entrati a far parte dell'Unione Europea.
L'idea dei "corridoi di trasporto transeuropei" è nata con la caduta del muro di Berlino per facilitare gli scambi multimodali (di merci, di persone, di petrolio e altri approvvigionamenti energetici, e infine di sistemi di telecomunicazione) tra l'Europa e gli stati balcanici.
È stato calcolato che grazie all’economia trainata dal “Ponte Eurasiatico”, in 10 anni ci sarà un aumento del trasporto delle merci pari al 32,7%.
Con il Corridoio 5 si realizzerà una rete di 5000 km di autostrade che creerà un vasto spazio economico di 500 milioni di persone, favorendo la nascita di migliaia di posti di lavoro nelle regioni europee da esso attraversate.
Il Corridoio 5 è l’arteria trans-europea del sud, che collega l’Europa dell’est a quella dell’ovest, attraversando Ucraina, Ungheria, Slovacchia, Slovenia, Croazia, Austria, Italia, Francia, Spagna e Portogallo.
Si tratta di un’Europa i cui confini politici sono ancora in via di definizione.
La diversità delle lingue viene superata dall’uso di un linguaggio veicolare creato soprattutto da chi vive questi luoghi, specie i camionisti che per necessità fondono le lingue native con quelle dei paesi che attraversano.
Ne risulta un effetto straniante che al contempo ne sottolinea l’efficacia pragmatica: si tratta di una neolingua i cui contenuti sono ancorati alla realtà primaria del lavoro per il quale gli autotrasportatori percorrono l‘Europa.
Questi uomini rendono dinamico e produttivo il Corridoio 5 e in esso tutti quei luoghi che ne costituiscono effettivamente la geografia concreta: dagli autogrill agli interporti passando per le zone industriali e luoghi destinati al carico e allo scarico delle merci.
Il Corridoio 5 è un gigantesco luogo di lavoro all’interno delle nazioni, ma che gode anche di “extraterritorialità”: i camionisti non hanno contatti con realtà diverse da quelle del lavoro che li obbliga a muoversi da una destinazione all’altra.


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