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RAPPORTO 2013 - L'annata DOC del cinema italiano


Secondo il Rapporto della Fondazione Ente dello Spettacolo, il 2013 è stato un anno eccezionale per il cinema di casa nostra sul lato artistico e su quello economico registrando in quasi tutti i comparti della filiera importanti segnali di crescita e trend positivi. Il mercato della domanda, ma anche quello dell'offerta, è più contratto al Nord che al Sud.


RAPPORTO 2013 - L'annata DOC del cinema italiano
Presentata al MiBACT la sesta edizione del Rapporto 2013 - Il mercato e l'industria del cinema in Italia, redatta dalla Fondazione Ente dello Spettacolo, in collaborazione per la prima volta con la Direzione Generale Cinema del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.

Un Premio Oscar, un Leone d'oro, un Marc'Aurelio, una quota di incassi pari al 30%, un film italiano, "Sole a catinelle" di Checco Zalone, che, con 8 milioni di spettatori nei primi tre mesi e con un incasso totale di 51,83 milioni di euro, registra il record assoluto di incassi e presenze al cinema per un'opera italiana, e un 13,7% in più di titoli distribuiti: sono questi i principali indicatori del bilancio positivo del cinema italiano nel 2013.

Secondo il Rapporto della Fondazione Ente dello Spettacolo, il 2013 è stato un anno eccezionale per il cinema di casa nostra sul lato artistico e su quello economico registrando in quasi tutti i comparti della filiera importanti segnali di crescita e trend positivi.

Alla presentazione, cui hanno partecipato molti professionisti del settore, come Roberto Cicutto, Marcello Foti, Marco Müller, Andrea Occhipinti e Giampaolo Letta, non sono mancate, tuttavia, sollecitazioni e proposte per continuare sulla strada del risanamento e del miglioramento.

Da una parte si chiede una maggiore formazione professionale a chi vuole entrare ed operare nel settore cinematografico, dall'altra maggiori e nuove iniziative per continuare a riavvicinare il pubblico al cinema anche attraverso l'inserimento di una cultura cinematografica nelle scuole e l'individuazione di un nuovo pubblico di riferimento. Il successo di pellicole come "La grande bellezza" e di "Sole a catinelle" non possono, come ha sottolineato Letta, non confermare l'eccezionalità di quest'annata del mondo cinematografico che ha bisogno di criteri di selezione più stringenti e, come invece puntualizzato da Andrea Occhipinti, Presidente Sezione Distributori Anica, di ridefinire le sue logiche distributive verso una maggiore ottimizzazione.

In generale, permangono le difficoltà, specialmente nel comparto dell'esercizio, del settore cinematografico, scaturite dalla congettura economica negativa, ma i dati del Rapporto fanno sperare in un'evoluzione positiva. L'Italia, tra i paesi europei big five negli incassi, si trova in una posizione migliore e il mercato italiano, rispetto a quello francese, inglese e spagnolo, non risulta depresso allineandosi sui dati di quello tedesco. La distribuzione è inoltre in crescita: nel circuito Cinetel nel 2013 è passata da 883 a 979 con un aumento di 146 opere, è aumentata con 335 opere l'offerta di film italiani e, soprattutto di opere prime. Meno rosei, invece, i dati relativi all'esercizio che nel 2013 registra la perdita di 516 schermi e di 128 monosala nel Circuito Cinetel, presenti soprattutto nel Nord d'Italia.

Emerge, infine, un gap territoriale, un'inversione di tendenza tra Nord e Sud: secondo, infatti, le statistiche sulla distribuzione dei consumi regionali di cinema, il mercato della domanda, ma anche quello dell'offerta, è più contratto al Nord che al Sud.

11/07/2014, 08:05

Alessandra Alfonsi