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NASTRI D'ARGENTO DOC - I premi e le menzioni speciali


Menzione d’onore per Ermanno Olmi. Premio speciale a "Dieci storie proprio così" tra esperienza carceraria, cinema e teatro. Per la qualità dei suoi film premiata Sky Arte. Per le attrici, vincono Sandra Milo e Marina Confalone.


NASTRI D'ARGENTO DOC - I premi e le menzioni speciali
C’è anche una menzione d’onore per Ermanno Olmi, ‘anima’, autore e anche suggestiva voce narrante di "Vedete sono uno di voi", al quale ha collaborato il giornalista Marco Garzonio, tra i riconoscimenti 2018 dedicati dai Giornalisti Cinematografici ai Documentari dell’anno. Un segno di attenzione all’eccellenza del Maestro Olmi, sempre molto amato dal Sngci, perchè “con l’omaggio alla figura e al messaggio di Carlo Maria Martini e alla sua lucida profezia di speranza ci ha regalato ancora una volta il suo cinema poetico che ha reso presente anche una grande assenza”. La ‘menzione d’onore’ è un affettuoso omaggio speciale a Olmi dal Sngci che domani sera conclude a Roma la maratona dei Documentari 2018 con l’annuncio dei vincitori dei Nastri e la consegna dei Premi a Roma (WE GIL, a Trastevere, accanto al Cinema Sacher nello spazio oggi rinnovato da Lazio Crea).

Dedicata a Folco Quilici, regista, scrittore, grande cacciatore di storie appena scomparso, che con il suo cinema ha appassionato intere generazioni, quest’edizione assegna due premi speciali - tra i 100 titoli entrati quest’anno in selezione, a "Dieci Storie Proprio Così" di Emanuela Giordano e Giulia Minoli - "racconto un Paese che recupera impegno, coscienza sociale, etica della legalità, dal palcoscenico allo schermo offre un prezioso osservatorio sul presente ed è, insieme, un’opera contemporanea nel segno dell’impegno civile, del riscatto sociale e delle responsabilità individuali", ed a Sky Arte, "per la qualità l’originalità e il successo di un’offerta, non solo televisiva, che sulla cultura, l’arte, il design, lo spettacolo ha saputo accendere la curiosità di un nuovo pubblico"

Due riconoscimenti, vanno come sempre ai protagonisti, anzi quest’anno alle migliori protagoniste nei documentari: vincono Sandra Milo che racconta se stessa, grazie alla regia di Giorgia Würth in "Salvatrice" e Marina Confalone per la sua performance ne "Il signor Rotpeter" di Antonietta De Lillo. Alle attrici che per ragioni diverse - l’una a teatro, l’altra sul set del nuovo film di Edoardo De Angelis- non potranno intervenire alla premiazione domani gli applausi dei Giornalisti Cinematografici.

Ecco l’elenco delle menzioni speciali che concludono il palmarès: per le migliori opere prime i giornalisti segnalano "Il pugile del duce" di Tony Saccucci e "Talien" di Elia Moutamid, menzioni inoltre per "Moravia off" di Luca Lancise che riapre percorsi affascinanti nella poetica moraviana, a "Metti una sera a cena con Peppino" di Antonio Castaldo, dedicato a Patroni Griffi, e al documentario "L’arte viva di Julian Schnabel" di Pappi Corsicato che ha conquistato il pubblico del mondo, a partire dal Tribeca.

Menzioni anche a "Sara" di Stefano Pistolini e Massimo Salvucci che, a partire dall’assurdità della morte violenta della giovane Sara uccisa dal fidanzato diventa un violento atto d’accusa contro ogni femminicidio. Il Sngci segnala infine "Lorello e Brunello" di Jacopo Quadri, sul tema del lavoro ‘Premio Cipputi’ a Torino, appena proposto anche dal Festival di Berlino. Tra cultura, cinema e teatro, infine, due menzioni vanno a "Il mondo in scena", sui 60 anni del Festival di Spoleto e "Mariangela!" che Fabrizio Corallo ha dedicato ad un appassionato, curioso, affascinante ritratto della Melato.

Ricordiamo infine che a Luigi Faccini è andato invece il Nastro alla Carriera per i suoi primi 50 di cinema 1968/2018, nell’anno di "Diaspora, ogni fine è un inizio".


Lionella Bianca Fiorillo

28/02/2018, 17:32