Regia:
Maurizio Fiume,
Giuseppe Grispello
Anno di produzione: 2014
Durata: 52'
Tipologia: documentario
Genere: docufiction/sociale
Paese: Italia
Produzione:
Eskimo; in collaborazione con
Entertainement Company
Distributore: n.d.
Data di uscita: n.d.
Formato di proiezione: HD, colore e bianco/nero
Titolo originale: Una Bella Giornata - Luoghi e Miti di "Ferito a Morte"
Sinossi: Il documentario è un'esplorazione dei luoghi e della temperie culturale, caratteristiche essenziali della vicenda artistica dello scrittore Raffaele La Capria e del suo romanzo Ferito a morte, considerato dalla critica uno dei capolavori della letteratura contemporanea. Il film ruota intorno a una bella giornata, una delle tante vissute da Massimo De Luca, il protagonista di Ferito a morte, che si materializza in una serie di istantanee all’interno delle quali, tempi e spazi lontani si sovrappongono e si confondono con passato, presente, ricordi, desideri, futuro. Su una bella giornata e sui luoghi e i miti di Ferito a morte, si soffermano ora evocando, ora spiegando, ora interpretando Raffaele La Capria, l’autore del romanzo, e Silvio Perrella, suo esegeta.
Sito Web:
http://"Una Bella Giornata - Luoghi e Miti di "Ferito a Morte"" è stato sostenuto da:
MIBACT
Libro sul film "Una Bella Giornata - Luoghi e Miti di "Ferito a Morte"":
"
Ferito a Morte"
di Raffaele La Capria, 1961
Ferito a Morte, secondo romanzo di Raffaele La Capria, viene pubblicato nel 1961 da Bompiani. Irrompe sulla scena letteraria italiana per la sua assolta novità sia dal punto di vista formale che sostanziale, e vince il Premio Strega. Ruota intorno alla figura del giovane Massimo De Luca, alter ego di La Capria, che ripercorre la sua vita giovanile trascorsa a Napoli, a Posillipo, e la sua decisione di lasciare il mondo marino, equoreo, istintivo fin lì vissuto e abitato, e che d’un tratto gli appare senza più seduzione, da qui la scelta di partire per Roma, una destinazione dove la Storia, gli avvenimenti e la modernità appaiono più a portata di mano a un giovane pensante come lui. Le lunghe sequenze di ogni capitolo ne fanno un romanzo corale, polifonico, con un tempo che non scorre in maniera lineare, ma procede per ricordi, rimandi, flussi di coscienza. Tempo che viene definito circolare, come il tempo che scaturisce naturalmente dai ricordi e dai pensieri. È stato riconosciuto dalla critica come uno dei migliori romanzi scritti su Napoli, e si inserisce tra i capolavori italiani ed europei del ‘900. Riconoscibili nell’opera eco e omaggi a Joyce, Proust, Virgina Wolf, Camus. Romanzo dai caratteri leopardiani, per il senso del tempo e della giovinezza che passano e non tornano più, è stato ed è grande romanzo emozionale e illuminante,fulgida, lucida e completa riflessione sulla Storia e sul Destino di una città, Napoli, appunto, come paradigma di qualunque città del mediterraneo, in cui la Storia si è arrestata e la Natura ha finito per vincere in maniera inesorabile la sua battaglia con la modernità.