Fondazione Fare Cinema
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Angela Bucci  (07/10/2009 @ 08:14)
Il film-documentario mi è piaciuto molto. Triste ma vero ... Ci ho portato anche mia figlia di 11 anni ed alla fine del film le ho detto: "Ora dovresti capire meglio perché non ti faccio vedere 'certi' programmi" in TV". Complimenti al regista!
Vittorio Baraldi  (08/09/2009 @ 23:52)
Bellissimo film
Laura Orsi  (08/09/2009 @ 00:41)
Il documentario di Gandini mi ha davvero colpita positivamente e trovo che completi bene il lavoro di riflessione di Lorella Zanardo e Marco Chindemi ("Il corpo delle donne"), fotografando la società come un "ecosistema" con la sua "fauna" e le sue dinamiche, facendolo in modo oggettivo e sobrio. "Videocracy" non serve a far odiare di più Berlusconi, serve a far smettere di ridere una volta per tutte di Berlusconi e di prendere sottogamba la sua "politica culturale", come fanno spesso e volentieri all'estero (vivo all'estero da 15 anni). E funziona, a quanto ho visto in sala ieri. Molti in Italia dicono: non c'è niente che non sapessimo già dai giornali.. La tristezza a risvolti comici del giovane Ricky. L'oscenità di Fabrizio Corona che quando si guarda allo specchio, non vede una persona: vede una mazzetta di denaro. L'incubo di Lele Mora nel suo total white che esibisce serafico il nokia a suoneria fascista e display con croci celtiche. Non c'è giornale che tenga il confronto.
Luca Corbellini  (05/09/2009 @ 10:23)
Ho visto questa sera il film ed ho letto il commento della nostra Claudia Verardi (che condivido). No mi sorprende che il film è stato proiettato due volte oltre al previsto a Venezia. Ottimo montaggio di immagini (parlano da sole) con piccoli inserimenti da "grillo parlante" del regista Eric Gandini. Vorrei sottolineare che il protagonista non è il nostro presidente del consiglio (anche se potere ed immagine sono le sue basi di vita) ma due figure mediatiche dei nostri giorni, Lele Mora e Maurizio Corona. In questo strano mondo di comunicazione ci chiediamo come queste due figure possano occupare le rubriche televisive, i telegionali e la carta stampata. Il regista ci fà capire che purtroppo siamo noi a volerlo. E' un po' triste ma oggi apparire è tutto. Spero che questo film (consigliato) possa portarci a capire la necessità di una nuova rivoluzione culturale, alla ricerca costante della verità, nelllo sforzo dell'approfondimento delle notizie e nel rispetto delle persone, dando un calcio a quella superficialità che ci sta appiattendo le menti.

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