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VENEZIA 76 - "Se c'è un aldilà sono fottuto", parola di Caligari


Presentato in Venezia Classic, il film di Simone Isola e Fausto Trombetta ricostruisce la carriera dell'autore meno compreso dal nostro cinema.


VENEZIA 76 -
Il titolo del suo terzo e ultimo film invitava a "Non essere cattivo". Ma ad esserlo proprio con lui, voltandogli le spalle a più riprese, è stato proprio il mondo del cinema italiano.

Presentato nella sezione Venezia Classici Documentari, "Se c'è un aldilà sono fottuto - Vita e cinema di Claudio Caligari" di Simone Isola e Fausto Trombetta ricostruisce la carriera dell'autore meno compreso dal nostro cinema.

Silenzioso quanto determinato nelle sue scelte, Caligari ha vissuto una vita a servizio della settima arte, guidato dall'amore cinefilo per i miti Scorsese e Pasolini da guardare e riguardare nella costruzione delle proprie storie.

Fin dal suo esordio a Venezia con "Amore tossico", che per il suo "padrino" Marco Ferreri segnò "l'anno zero" del cinema italiano, mentre per buona parte della critica fu solo un'operazione scandalosa, fu chiaro che il percorso di Caligari non sarebbe stato semplice. Quel suo modo di calarsi nella realtà quotidiana di una zona di confine come era la Ostia dei primi anni '80, per raccontare con straordinario realismo la piaga crescente della droga fra i giovani, scegliendo per protagonisti proprio dei tossicodipendenti, fu per l'Italietta del tempo qualcosa di inaccettabile.

Ripiene di sincera riconoscenza sono le interviste ad una serie di attori, scelti attraverso quel fiuto animalesco che lo contraddistingueva. Uno su tutti Valerio Mastandrea, che dall'esperienza ne "L'odore della notte" in poi non ha mai smesso di stare vicino al suo maestro. Lo dimostrano le forti immagini di backstage di "Non essere cattivo", splendidamente montate e utilizzate a scopo narrativo, che mostrano l'attore romano impegnato in lunghe riunioni prima, e giornate di set poi, per aiutare un Caligari molto malato a chiudere il film.

Emoziona fino a commuoverti il bel documentario di Isola e Trombetta, vero e proprio atto d'amore nei confronti di un grande uomo di cinema. "Muoio come uno stronzo e ho fatto solo tre film" diceva. Si, ma che film!

02/09/2019, 08:54

Antonio Capellupo