Alessadro Preziosi e Vincenzo Palazzo "Liberi di Scegliere"
Un bel soggetto e uno sviluppo interessante, "
Liberi di Scegliere" va in
Calabria per raccontare un metodo sperimentale per combattere la ndrangheta. Come spiega il
Giudice Lo Bianco (
Alessandro Preziosi) protagonista del film, andare a colpire il potere delle famiglie e la catena inattaccabile che lega le generazioni alla malavita si pu e dare in affidamento i figli, in luoghi lontani dal potere granitico dei parenti, pu essere una valida soluzione.
Non facile da applicare perch la cultura che contrappone la propria famiglia a tutto quello che appare contrario e diverso difficile da modificare, ma non impossibile.
E dunque "
Liberi di Scegliere" racconta il caso di allontanamento forzato di minori da una famiglia appartenente alla mafia calabrese: padre latitante tra bunker interrati e porcili nellAspromonte; madri completamente annullate e dedicate a tenere in piedi rapporti a distanza tra silenzi e assenze a tempo indeterminato; figli dal destino segnato tra probabule carcere e ingresso nelle attivit illegali di mezzo mondo.
Proprio per cercare di dare una vita diversa a due di questi ragazzi, la Giustizia prova ad allontanarli dalla famiglia. Nella realt, dal 2012 ad oggi sono stati 40 i casi come questo raccontato nel film, in onda su rai 1 in un'unica prima serata.
Ovviamente sceneggiatura, dialoghi e messa in scena sono elementari e limitati al pubblico di riferimento. Semplici e lineari, con qualche drone e i soliti tavoli da pranzo, lavoro, ufficio, carcere che fanno da divisorio tra gli attori che recitano le loro battute uno al di qua uno al di l del piano. Ma questa Rai 1 e gli sceneggiatori con
Giacomo Campiotti spingono sui sentimenti pi facili e sulle spiegazioni superflue, staccando il gas sullazione, sulle atmosfere e il non detto.
Comunque "
Liberi di Scegliere" un prodotto interessante su un tema che, malgrado sia in testa agli argomenti relativi alla Calabria, tende sempre ad essere dimenticato o omesso sia dalla cronaca sia dal cinema.
17/01/2019, 16:45
Stefano Amadio