Fondazione Fare Cinema
!Xš‚‰

Cast

Con:
Vezio Bagazzini
Maria Arcidiacono
Carla Bernardini

Soggetto:
Mariangela Barbanente

Sceneggiatura:
Mariangela Barbanente

Musiche:
Gaber (Brano "Qualcuno era Comunista")
Giorgio Gaber (Brano "Qualcuno era Comunista")
Pino Marino (Brani "Ciao Ciao Buona Fortuna" e "L'Alluvione del '43")
Mauro Salvi (Brani "La Fine del Gioco" e "Non c'è Rosa senza Spine")
Nicola Conte (Brani "Arabesque" e "Bossa per Due")
Daniele Cestana (Brano "Bandoneon Uno")
Romolo Balzani (Brano "Fiori Trasteverini")
Carlos Puebla (Brano "Comandande Che Guevara")
Clemente Diaz (Brano "Danza Triste")
Enzo Ponziani

Montaggio:
Ilaria Fraioli
Simone Pallicca (Assistente)

Suono:
Mariangela Barbanente
Nicoletta Pratola
Marco Fazzalari
Francesco Vallocchia (Montaggio)

Aiuto regista:
Nicoletta Pratola

Produttore:
Gioia Avvantaggiato

Delegato alla Coproduzione:
Gioia Marchetti

Direttore di Produzione:
Sabina Tranquilli

Riprese:
Mariangela Barbanente

Riprese:
Sabrina Varani

Riprese:
Silvia Falanga

Riprese:
Nicoletta Pratola

Grafica:
Sandro Pompei

Grafica:
Davide Scrocca

Pillole:
Ilaria Sbarigia

Il Trasloco del Bar di Vezio


Regia: Mariangela Barbanente
Anno di produzione: 2005
Durata: 52' - 30'x6
Tipologia: documentario
Genere: sociale
Paese: Italia
Produzione: GA&A Productions, Planet
Distributore: n.d.
Data di uscita:
Formato di ripresa: DV Cam
Formato di proiezione: colore e bianco/nero
Titolo originale: Il Trasloco del Bar di Vezio
Altri titoli: Vezio's Flitting

Sinossi: Il trasloco di uno dei bar più famosi di Roma, Il bar dei comunisti, ovvero il bar di Vezio a via dei Delfini. All’inizio era solo una latteria, ma dietro l'angolo, in via Botteghe Oscure, c'era la sede storica del PCI. E Vezio è comunista. Ogni centimetro quadrato era coperto da foto, manifesti, busti, ritagli di giornale. Ci si fermava per leggere il quotidiano, per commentare le partite, i risultati elettorali. Il trasloco di Vezio racconta la fine di un’epoca, di un modo di incontrarsi e di vivere la politica. “Era nato come un filmino di famiglia. Uno dei bar più particolari di Roma lasciava la sua sede storica, e avevo pensato di raccogliere una testimonianza. E poi… poi ho capito che questo bar era un osservatorio privilegiato per raccontare una parte della nostra Storia. Un esercizio ragionato di nostalgia. Il bar di Vezio era il retrobottega delle «Botteghe Oscure», dal quale si poteva sbirciare quello che si svolgeva nella sala principale. È la collocazione che ha reso speciale questo bar, vicino alla sede del PCI, ma anche a Piazza Venezia, al Ghetto, a via Caetani dove fu trovato il cadavere di Moro… per cent'anni la Storia gli è passata accanto”.

Sito Web: http://

Ambientazione: Roma

Note:
Documentario seriale i 6 episodi di 30 minuti trasmesso da Planet nel novembre - dicembre 2005.
Riassunto delle puntate
I puntata – RETROBOTTEGHE

Il trasloco comincia. È primavera, ci sono le elezioni europee, si iniziano a staccare le foto dal muro e a catalogarle con cura. Vezio è convinto che – tempo un paio di mesi – sarà nella nuova sede. Beato ottimismo! In questa puntata si presentano protagonisti e comprimari, chi sta da una parte del bancone e chi dall'altra. Politici come D'Alema e Occhetto, il regista Paolo Virzì, il portiere del palazzo accanto, l'impiegato del comune, la signora che abita di fronte… Ma soprattutto qui si parla di via Botteghe Oscure. Basta la parola e tornano in mente le folle con le bandiere rosse che aspettano i risultati delle elezioni, Berlinguer al balcone che saluta, le manifestazioni e tutto quello che per la storia italiana è stato il Partito Comunista.
II puntata – BARRICATE
Alcuni clienti ci riportano coi loro discorsi agli anni '70. C' è chi ne ha sentito parlare e chi li ha vissuti. Nella piazza in fondo alla strada c'era una caserma di polizia, due ex poliziotti che frequentano il bar, nel 1977 vivevano lì. Ne sono successe di cose in quegli anni: tanti cadaveri – troppi - da un lato e dall'altro della barricata. Dietro il bar c'è via Caetani, dove fu ritrovato il cadavere di Moro ucciso dalle BR. Intanto si inaugura il Borgo Artigiano di via Tor di Nona, la strada dove il bar si trasferirà. I lavori nel nuovo locale non sono ancora cominciati, ma l'architetto ha messo ben in mostra le tavole del progetto da far vedere al sindaco…
III puntata - L'ARCIVERNICE
I lavori nel nuovo locale vanno a rilento per mancanza di soldi. E inizia a far freddo. Il bar è vuoto, mette tristezza. Bisogna fare uno sforzo per ricordarsi com'era fino a pochi mesi prima. Forse, quando chiuderà, si farà fatica anche a ricordare dov'era. Tutto cambia. A volte con lentezza a volte in modo violento. Per esempio, sono in pochi ormai quelli che ricordano che accanto a Rione Sant'Angelo c'era un pezzo di città e una piazza che negli anni '20 Mussolini fece radere al suolo: si chiamava Piazza Montanara. Una cliente me la racconta.
IV puntata - SEDICI OTTOBRE
È inverno pieno. Il bar cade a pezzi e i lavori nel nuovo locale non sono ancora finiti. Una troupe cinematografica sta girando un film sulla deportazione degli ebrei del Ghetto, che confina proprio con la fine di via del Delfini. È successo il 16 ottobre del 1943. Alcuni - gli abitanti più anziani della strada - vedendo gli attori vestiti da nazisti, ricordano quei giorni. Ricordano il fascismo e Mussolini. Il balcone a cui si affacciava era lì vicino, a Piazza Venezia.
V puntata - HASTA SIEMPRE
Un'accelerazione - nemmeno tanto improvvisa - fa ben sperare che il trasloco sia imminente: nel locale di via Tor di Nona è arrivato il bancone. Nel frattempo la guerra in Irak continua a mietere vittime, una giornalista viene sequestrata e a Roma si manifesta per chiedere la sua liberazione. Ci vuole passione per il proprio lavoro per decidere di fare il corrispondente da un paese in guerra, ci vuole passione per fare politica…o almeno per farla bene. Senza le passioni la vita sarebbe insopportabile. Può bastare anche una squadra di calcio che ci fa penare o esultare la domenica pomeriggio, una chitarra, una tavolozza di colori… oppure questa strana collezione di 5 cimeli che Vezio si porta dietro da un locale all'altro. Cosa sarebbe Vezio senza questo patrimonio di pezzetti di carta?
VI puntata - FUMATA BIANCA
Il giorno del trasloco è arrivato. Si riempiono gli scatoloni, si salutano i clienti, si danno per l'ultima volta i tre giri di chiave alla serratura di via dei Delfini. L'evento più importante in questi giorni è la morte del papa. L'apertura di un piccolo bar in un vicolo sul lungotevere passa quasi inosservata. Eppure come cambia una strada quando c'è un bar, come diventa viva! Il nuovo bar si riempie di nuovi clienti e alle pareti tornano tutte quelle foto e i ritagli di giornale e i ritratti e i cimeli che avevano reso famoso l'altro bar. Forse non sarà la stessa cosa, ma in questa strada di un bar ce n'era proprio bisogno…

Le immagini di repertorio presenti nel film sono tratte dall'Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio Democratico, Rai Trade, Istituto
Luce ed Home Movies.


  • Festival
  • Home
    video
  • Colonna
    sonora
  • Sala e TV

Video


Foto