Sinossi *:
Il commissario Vasco Benassi a Bologna ha la fama di “miglior sbirro”, ma dopo un errore viene mandato in Appennino, nel piccolo paesino di Muntagò, il luogo di origine che aveva abbandonato anni prima dopo un traumatico lutto. Le indagini sui vari casi lo aiuteranno a riprendere contatto con le sue origini, in un processo di “riapertura del cuore” che lo porterà a essere meno solitario, a creare relazioni nuove e ad approfondirne altre del passato.
Come quella con la cugina Gaetana, ispettore del commissariato di Muntagò, che cerca di farlo riappacificare con le sue radici, provando a offrirgli il calore della famiglia. O quella con il marito di lei, Bruno, vecchio rivale in amore. Ma anche quella con l’immancabile e fidato Fosco, giovane agente di polizia che decide di seguirlo in Appennino perché ne riconosce l’umanità e la lealtà. Fra tutte le vecchie conoscenze, però, quella che si impone fortemente nella vita di Vasco Benassi è la sindaca Nicole Poli, grande amore platonico della sua gioventù, diventata solitaria quanto lui per via di brutte esperienze e di un lavoro
impegnativo. In questo gruppo di adulti si inserisce anche la trama legata al figlio di Gaetana e Bruno, “Macchio”, e al figlio di Nicole, “Magico”, grandi amici che perderanno la testa per Amaranta, la giovane poliziotta partenopea che viene mandata come agente di rinforzo al commissariato di Muntagò. Amaranta rappresenterà una bella scossa anche per il quasi asociale Benassi: la giovane ha la sua stessa tigna nel voler trovare i colpevoli e lui, dopo un’iniziale resistenza, le insegnerà il mestiere. Tra i due si crea un rapporto intenso a cui il commissario non sa dare un nome: è la figlia che non ha mai avuto? È una versione di sé stesso giovane e femminile? Benassi non lo sa, ma è sempre più affezionato e protettivo verso Amaranta, tanto che il rapporto maestro-allieva sconfina in una “genitorialità dell’anima” difficile da gestire per entrambi. Il tutto mentre danno insieme la caccia a pericolosi criminali.



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