Antonio Morabito esordisce alla regia col cortometraggio Ulna e Ragno, saggio di diploma della scuola di cinema Maldoror, selezionato da Nanni Moretti per il “Sacher Festival” e premiato in molti altri festival italiani. L’anno successivo vince una borsa di studio dell’Union Latine, grazie alla quale accede al master in sceneggiatura al Conservatoire Européen d'Écriture Audiovisuelle (CEEA) di Parigi. Col cortometraggio Cecilia, prima parte dell'omonimo film indipendente prodotto da Gianluca Arcopinto, vin...visualizza tuttonce al Festival di Torino e partecipa ad alcuni tra i principali festival internazionali, tra cui Clermont-Ferrand e il Berlinale Talent Campus, dove frequenta workshops con Wim Wenders, Dennis Hopper, Spike Lee, Alessandro Baricco, Anthony Minghella. Il primo film documentario che realizza s’intitola Non son l’uno per cento, prodotto da Rean Mazzone, che vince il Premio Sergio Leone, viene proiettato al Contemporary Museum di Reykjavík e al Cinema Politecnico Fandango di Roma per più di due mesi, e successivamente inserito nella programmazione di "Fuori Orario" su Rai Tre. Cinecittà Luce distribuisce in sala il suo secondo film documentario, Che cos’è un Manrico, prodotto da Rean Mazzone, film vincitore del premio alla miglior regia al Sulmona film festival sotto la direzione di Roberto Silvestri. Nel 2013 esordisce nel lungometraggio con Il venditore di medicine, prodotto da Amedeo Pagani, con Claudio Santamaria, Isabella Ferrari e la partecipazione di Marco Travaglio. Il film è presentato al Festival Internazionale del Film di Roma ed esce in sala con Cinecittà Luce tra mille polemiche (tratta di corruzione tra medicina e industria farmaceutica), partecipando a più di cinquanta festival internazionali e ricevendo quattordici premi, tra cui un Nastro d’argento, il Premio Tonino Guerra, Miglior film al N.I.C.E. di San Francisco, Gran Premio della Giuria al Festival di Annecy, Miglior film e Miglior Sceneggiatura al Tirana International Film Festival. Il suo secondo film, Rimetti a noi i nostri debiti è di nuovo prodotto da Amedeo Pagani insieme a Lotus e Leone Film Group, e vede tra gli interpreti Marco Giallini, Claudio Santamaria e Jerzy Stuhr; è stato il film di chiusura del Warsaw International Film Festival e il primo film italiano distribuito da Netflix. Ha lavorato per Sky e Rai, scritto per Umanità Nova, Il Manifesto, Il Fatto Quotidiano, tenuto corsi di regia e montaggio per l’Union Latine. Dal 2019 è diventato membro dell’EFA, European Film Academy. Ha appena terminato Indietro così!, produzione Vertigo Film, documentario su un'esperienza di teatro integrato con attori disabili, che verrà presentato a Venezia alle Notti Veneziane, sezione realizzata dalle Giornate degli Autori in accordo con Isola Edipo. È rappresentato da Gioia Levi dell’Agenzia Carol Levi & Co.