Note di regia di "La Ricetta della Felicità"
Ho accettato con piacere di lavorare a questo progetto perché i temi “nascosti” in questa divertente commedia mi sono subito sembrati interessanti. Marta è una donna a cui,
improvvisamente ed inaspettatamente, crolla il mondo addosso. Decide di reagire, e per
scoprire cosa le sia realmente successo, inizia un’indagine che la porta lontano da Milano.
Marta ha perso tutto ma si mette in gioco in modo originale, con una leggerezza molto
“femminile”, aperta al nuovo. E il “nuovo” le si presenta appena approda in una piccola comunità che vive attorno ad una stazione di servizio/bar/piadineria di Marina di Romagna. È una specie di famiglia allargata, allegra e un po’ sgangherata, in cui si affronta la vita con vitalità e una schiettezza ruvida ma sincera… esattamente l’opposto della vita patinata di Marta, che sembrava perfetta ma si è invece rivelata basata su relazioni false e superficiali.
Marta viaggia con la figlia Greta, un’adolescente viziata e molto social, e la suocera Rosa,
un’anziana signora molto borghese, un po’ persa ma vitale ed imprevedibile. Quando
arriva in questo nuovo mondo la serie si “apre” insieme a lei, dando vita a un racconto corale.
Con Marta scopriamo i nuovi personaggi, un’umanità ricca e variegata, e non solo per le
fasce di età. Ho cercato di dare una certa verità e profondità a tutti questi personaggi, ognuno
raccontato nel mezzo di un percorso autentico di trasformazione, grande o piccolo… Centrale è il personaggio di Susanna. Diffidente, pessimista, un po’ disillusa… mamma single in crisi
economica. Sua figlia Asia è un’adolescente introversa che sogna di diventare una scienziata.
Giacomo, il fratello di Susanna, si è appena separato; Giovà, il loro padre, è un ex “plaboy
romagnolo” che deve affrontare la vecchiaia. Con loro c’è Ornella, “la regina della piadina”
che in teoria è solamente una dipendente, ma in realtà divide con loro tutte le gioie e i problemi.
Anche lei ha un figlio adolescente, Ahmed, che piace molto alle ragazze… compresa Asia.
E con l’arrivo delle “milanesi” le loro storie si sfiorano, si intrecciano, e dalle diffidenze iniziali nascono delle amicizie: Marta con Susanna… e con Giacomo, Greta con Asia, Rosa con
Giovanni. Giorno dopo giorno le relazioni si fanno più profonde, anche se vengono messe a
dura prova da avvenimenti clamorosi…
Ho cercato di raccontare questi personaggi, arricchendo le sceneggiature con affetto,
senza giudizio, trovando in ognuno di essi un momento di verità e di profonda umanità per
dimostrare che esiste la possibilità di vivere delle relazioni sincere, pulite, solidali e gioiose
anche in mezzo al turbinio di avvenimenti complicati.
Siamo stati un gruppo di lavoro straordinario… abbiamo lavorato molto seriamente e con
fatica: gli attori hanno resistito, davvero eroicamente, nei loro abiti estivi durante le
riprese invernali. Ma ci siamo anche moltodivertiti, e fino ad oggi il gruppo non si è ancora
sciolto!
La forza di questa serie è infatti proprio il cast. A partire da Cristiana Capotondi, con cui
avevo già lavorato altre due volte in passato. Insieme abbiamo cercato di rendere credibile
il viaggio di Marta: una borghese, freddina e anche un po’ viziata, che si trasforma in donna
intraprendente, pratica, capace di creare relazioni profonde. Abbiamo giocato sulla sua
iniziale leggerezza, a due spanne dalla realtà: un’apparente debolezza che diventerà la sua
forza, in un’evoluzione sorprendente. Cristiana ha dato vita ad un personaggio così autentico…
che tutti vorremmo avere Marta come amica.
ùLa sua trasformazione, come avviene nella vita, è contagiosa per quelli che le stanno
accanto. Ad iniziare da Susanna, a cui Lucia Mascino (siamo alla terza serie insieme!) ha
donato verità e una struggente fragilità che cerca di nascondere dietro ad una dura scorza.
Marta e Susanna si scoprono come due universi opposti ma complementari, e fondano un rapporto di autentica “sorellanza” (aiutate anche dalla grande sintonia che si è creata sul
set proprio tra le due interpreti).
La forza di questa serie è infatti proprio il cast.
A partire da Cristiana Capotondi, con cui avevo già lavorato altre due volte in passato.
Insieme abbiamo cercato di rendere credibile il viaggio di Marta: una borghese, freddina e
anche un po’ viziata, che si trasforma in donna intraprendente, pratica, capace di creare
relazioni profonde. Abbiamo giocato sulla sua iniziale leggerezza, a due spanne dalla realtà:
un’apparente debolezza che diventerà la sua forza, in un’evoluzione sorprendente. Cristiana
ha dato vita ad un personaggio così autentico… che tutti vorremmo avere Marta come amica.
La sua trasformazione, come avviene nella vita, è contagiosa per quelli che le stanno
accanto. Ad iniziare da Susanna, a cui Lucia Mascino (siamo alla terza serie insieme!) ha
donato verità e una struggente fragilità che cerca di nascondere dietro ad una dura scorza.
Marta e Susanna si scoprono come due universi opposti ma complementari, e fondano
Ho avuto l’onore di lavorare con due grandi, intramontabili star, Valeria Fabrizi ed Andrea
Roncato, i più “giovani” del cast per entusiasmo e apertura, pronti a seguirmi nell’arricchire e
approfondire i loro personaggi in una linea di commedia agrodolce. Insieme abbiamo riso e
ci siamo commossi.
Con Emma Benini sono al terzo progetto, e per me è una certezza. Con Emma, Nicky
Passarella (Greta) e Omar Diagne (Ahmed) ho lavorato cercando prima di tutto di mantenere
la loro naturalezza e di utilizzare la loro naturale simpatia. I tre ragazzi assomigliano
davvero ai loro personaggi e Nicky, come Greta, nasconde la sua profondità e sensibilità.
Con Eugenio Franceschini (Giacomo) abbiamo creato un bel personaggio maschile, forte
senza paura di essere sensibile. Lascia il segno. Come la simpatica Valentina Ruggeri
(Ornella), con cui è stato un piacere lavorare per il suo grande talento e la simpatia.
Intorno a loro si muove un intero cast di caratteri caldi e brillanti che aiutano a creare
il nostro mondo intorno alla “Rotonda”.
Voglio ringraziare la Rai e la Stand by me per la fiducia e il sostegno in questa bella sfida,
e vorrei ricordare i miei grandi collaboratori del cast tecnico, che hanno regalato a questo
film molto di più che la loro pur grande professionalità: il direttore della fotografia,
Stefano Ricciotti, Davide Miele (montaggio), Enrico Serafini per la scenografia, Enrica
Biscossi e Angela Capuano per i costumi e Carmine Padula per le musiche originali.
Giacomo Campiotti