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IN HER SHOES - Utopia o distopia?


IN HER SHOES - Utopia o distopia?
Utopia o distopia? Mai come in questo caso, dipende dai punti di vista. Se le donne e gli uomini si "scambiassero" i ruoli che hanno da sempre nella società sarebbe un futuro indesiderabile o meno? Su questo spunto, semplice ma rivelatore, si basa "In her shoes" di Maria Iovine, costruito su materiali d'archivio astutamente selezionati e su pochi, ma decisivi, interventi di post-produzione audio...

Uomini ai fornelli e addetti alla cura della casa, donne intraprendenti al volante e al lavoro: sono loro a portare i soldi a casa, a "dominare" la coppia e l'intera società, nel mondo "al contrario" di Iovine. Ma se appena si capisce il meccanismo si sorride con benevolenza, man mano che la narrazione scorre ciò capita sempre di meno: come ridere di tali ingiustizie?

Il marito dovrà sottostare alla volontà della moglie, recita (all'incirca) l'officiante di un matrimonio: basta invertire al montaggio le parole marito/moglie per rendere atroce in modo lampante una legge accettata senza alcun problema per decenni, quando applicata "in reverse".

Essere "nelle scarpe di lei", almeno per una volta: inevitabilmente doloroso per ogni spettatore maschio, anche per chi alla discriminazione di genere pensa costantemente e cerca in ogni modo di limitarla. "In her shoes" è una sorta di gioco di ruolo che in venti minuti espone una tesi nel modo più "banale" e più efficace. La potenza del cambio di punto di vista.

31/07/2020, 09:17

Carlo Griseri