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VENEZIA 76 - Il nuovo Papa di Sorrentino


La seconda stagione della serie Sky firmata da Paolo Sorrentino vede nel cast accanto a Jude Law e Silvio Orlando il “nuovo Papa” John Malkovich.


VENEZIA 76 - Il nuovo Papa di Sorrentino
Judd Law e John Malkovich in "The New Pope" di Paolo Sorrentino
In "The Young Pope" presentata sempre a Venezia nel 2016, il personaggio di Lenny Belardo, Papa Pio XIII, interpretato da Jude Law, aveva conquistato il pubblico per la sua intransigenza, il cinismo e la vanità. Un Papa lontano dai fedeli, preso esclusivamente dal suo rapporto con Dio. Fino al graduale cambiamento che lo aveva reso più misericordioso ma anche più fragile. Così, nell’ultima puntata, lo si vedeva accasciarsi per terra durante un’omelia e perdere i sensi.

In "The New Pope" scopriamo che Papa Pio XIII è in coma da mesi e la Chiesa è di nuovo nello scompiglio più totale alla ricerca di un degno sostituto. Dopo un breve pontificato che finisce con la morte prematura del Papa, il prescelto dal calcolatore Cardinale Voiello (Silvio Orlando) è Sir John Brannox, un John Malkovich in completi eleganti, insoliti per un futuro Papa, e con un passato misterioso. Lenny è attaccato alle macchine, la sua situazione è irreversibile. Un gruppo di fedeli appostati sotto la sua residenza prega invano ma Papa Pio XIII non sembra riuscire a tornare. Il nuovo Papa diventa, così, Giovanni Paolo III.

Come si evince dai due episodi, il 2 e il 7, proiettati in anteprima, in questa seconda stagione si affrontano nuovi temi che spesso fanno riferimento alla realtà, alla storia oscura del Vaticano: dal presunto complotto ordito per eliminare Papa Luciani dopo solo un mese dall’elezione, alla “convivenza” di due Papi come accade con Papa Francesco e Benedetto XVI. Mentre nella prima stagione si raccontava il Vaticano dall’interno, chiuso nelle sue mura, lontano da tutto il resto, in "The New Pope" si affrontano le relazioni con il mondo esterno e questioni legate all’attualità come il fondamentalismo islamico.

Questa seconda stagione sembra risentire della mancanza momentanea del piglio pungente di Lenny Belardo, dei suoi mutamenti, delle decisioni spiazzanti, degli improvvisi atti misericordiosi come un vero santo. Un personaggio affascinante che nel suo coma sembra trascinare anche l’intera serie e che al suo risveglio non sarà più lo stesso. Sorrentino eccede nell’uso di quelle caratteristiche registiche che lo hanno reso da subito riconoscibile: lunghi silenzi, inquadrature simmetriche, dialoghi densi di significato, evocativi, che in "The New Pope" diventano troppo artificiosi, finendo per non comunicare nulla e svuotare ogni scena, sempre esteticamente impeccabile e ricercata, illuminata dalla maestria di Luca Bigazzi, di quella profondità e di quel senso ai quali il regista premio Oscar ci ha abituati.

Tra suore “al neon”, cardinali segretamente innamorati, veloci amplessi, il personaggio che ci rassicura che, forse, non è tutto perduto è il Cardinale Bernardo Gutierrez (Javier Càmara) dotato di un candore inusuale nel Vaticano rappresentato da Sorrentino. Misurato e saggio, Gutierrez è l’unico che, almeno in queste due puntate, ha qualcosa di vero da dire. Nemmeno il “nuovo eletto” John Malkovich sembra trovare le parole giuste come, invece, era riuscito a fare il suo predecessore: parole spesso disturbanti ma vere. “Un fragile pezzo di porcellana” così Gutierrez descrive il nuovo Papa: una fragilità che, forse, ha investito l’intera stagione.

La conferenza stampa

02/09/2019, 10:13

Caterina Sabato