Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri
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NASTRI D'ARGENTO DOC - Tutti i vincitori


La ‘botta grossa’ del terremoto, Marco Ferreri, Pino Daniele, l’omaggio a Valentina Cortese e il giornalismo militante de L’Ora di Palermo nei film vincitori dei Nastri Doc 2018.


NASTRI D'ARGENTO DOC - Tutti i vincitori
Nastri d'Argento Doc
"La botta grossa" di Sandro Baldoni per il ‘cinema del reale’, "La lucida follia di Marco Ferreri" di Anselma Dell’Olio per il cinema e Pino Daniele - il tempo resterà di Giorgio Verdelli per lo Spettacolo sono i film vincitori dei Nastri d’Argento Documentari – 2018.

A questi titoli si aggiunge l’ex aequo per i Docufilm, tra "Diva!" omaggio a Valentina Cortese, di Francesco Patierno e "La corsa de L’Ora", sulla storia del giornalismo militante e battagliero nel quotidiano palermitano, raccontata tra cinema e fiction da Antonio Bellia.

Li annuncia il Direttivo dei Giornalisti Cinematografici che ha dedicato quest’edizione dei Nastri-DOC a Folco Quilici, regista, scrittore, grande ricercatore antropologico e autentico cacciatore di storie che con il suo cinema ha appassionato intere generazioni di spettatori.

I Premi speciali 2018, tra i 100 titoli entrati quest’anno in selezione, sono andati a "Dieci Storie proprio così" di Emanuela Giordano e Giulia Minoli e a Sky Arte, per la qualità l’originalità e il successo della sua offerta.
Due riconoscimenti, infine, anche alle migliori protagoniste nei documentari in selezione: vincono Sandra Milo che racconta se stessa, grazie alla regia di Giorgia Würth in "Salvatrice". Sandra Milo si racconta e Marina Confalone per la sua performance ne "Il signor Rotpeter" di Antonietta De Lillo.
Il Sngci dedica a Ermanno Olmi – maestro tra i più premiati dai giornalisti di cinema- una menzione d’onore perchè ancora una volta quest’anno - in "Vedete, sono uno di voi", con Marco Garzonio - “con l’omaggio alla figura e al messaggio di Carlo Maria Martini e alla sua lucida profezia di speranza ci ha regalato il suo cinema poetico che ha reso presente anche una grande assenza”.
A Luigi Faccini è andato invece il Nastro alla carriera per il suo primo mezzo secolo di cinema 1968/2018- nell’anno di "Diaspora, ogni fine è un inizio", appassionante saga internazionale che –in un’esperienza speciale, come sempre condivisa con con Marina Piperno- il regista ha girato ricostruendo in un vero e proprio Heimat italiano i percorsi internazionali della dispersione di famiglia iniziata per i Piperno, con le leggi razziali.

Ecco l’elenco delle menzioni speciali che concludono il palmarès: per le migliori opere prime i giornalisti segnalano "Il pugile del duce" di Tony Saccucci e "Talien" di Elia Mouatamid, menzioni inoltre per "Moravia off "di Luca Lancise che riapre percorsi affascinanti nella poetica moraviana, a "Metti una sera a cena con Peppino" di Antonio Castaldo, dedicato a Patroni Griffi, e al documentario "L’arte viva di Julian Schnabel" di Pappi Corsicato che ha conquistato il pubblico del mondo, a partire dal Tribeca.

Menzioni anche a "Sara" di Stefano Pistolini e Massimo Salvucci che, a partire dall’assurdità della morte violenta della giovane Sara, barbaramente uccisa dal fidanzato, diventa un violento atto d’accusa contro ogni femminicidio. Il Sngci segnala infine "Lorello e Brunello" di Jacopo Quadri, sul tema del lavoro ‘Premio Cipputi’ a Torino, appena proposto anche dal Festival di Berlino.

Tra cultura, cinema e teatro, infine, due menzioni vanno a Il mondo in scena, sui 60 anni del Festival di Spoleto e "Mariangela!" che Fabrizio Corallo ha dedicato ad un appassionato, curioso, affascinante ritratto della Melato.

E’ un modo per salutare, a pochi giorni dalla sua scomparsa, un grande autore, come qualcuno lo ha definito in queste ore il ‘Marco Polo’ del documentario italiano” - spiega a nome del Direttivo la Presidente del Sindacato e dei Nastri, Laura Delli Colli. E aggiunge: "Quilici, anche scrittore e regista di film fiction, ha scritto la storia del documentario anticipando con i suoi reportage il grande interesse che sempre di più, oggi, cresce in Italia e nel mondo non solo per il cinema del reale ma nella ricerca d’autore".

"E’ il documentario" - dice una nota del Sngci - "che oggi soprattutto racconta dietro le quinte il cinema, lo spettacolo, l’arte, con un’attenzione speciale alla società e alla cultura, attraversando ormai i generi ma anche i canali distributivi. Un’attenzione che il Sindacato rinnova oggi dedicando al cinema del reale e alle sue declinazioni sempre più eterogenee tra società e cultura un palmarès complesso e ricco di suggestioni e segnalazioni interessanti".

01/03/2018, 14:45