Daniela Poggi in "L'esodo" di Ciro Formisano
Il film si ispira a dei fatti realmente accaduti nel 2012, anno del governo tecnico Monti.
Francesca (
Daniela Poggi) è una sessantenne che improvvisamente si trova nella condizione di esodata, e quindi senza nessun reddito. Umiliata per la condizione in cui si trova dopo aver lavorato tutta una vita, la donna si trova a dovere anche affrontare la delusione di sua nipote Mary (che vive con lei) che disprezza la miseria in cui sono piombate.
L’unica soluzione che Francesca trova, tenendo la nipote all’oscuro di tutto, è quella di iniziare a fare la mendicante. Così, ogni giorno, a Roma in
Piazza della Repubblica, Francesca si siede con un barattolo di latta e un pezzo di carta con scritto “esodata”, nella speranza che qualcuno la aiuti. In piazza Francesca incontra nuovi amici, persone gentili e cordiali che l’aiutano ad alleggerirle la giornata ma anche personaggi scomodi, tra cui una zingara che cerca di portarle via “il posto di lavoro”.
Le persone che le passano a fianco rimangono colpite dall’immagine di Francesca: così distinta e così lontana dallo stereotipo della mendicante. Francesca incarna la nuova povertà italiana. Le cose si complicano ulteriormente quando una giornalista le si avvicina per proporgli un’intervista e per prestare la sua storia come emblema delle conseguenze della legge Fornero.
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L’esodo" è un film di denuncia contro lo stato Italiano che ha imposto una condizione di vita estrema per alcuni cittadini che hanno lavorato tutta la vita e che ora non ricevono la pensione. Nel 2017 ci sono ancora più di 5’000 italiani categorizzabili come
esodati.
Con una storia semplice e lineare, il regista
Ciro Formisano ha voluto mostrare ciò che è successo negli anni del governo tecnico. Con pochi mezzi e un budget evidentemente limitato, "
L’esodo", in sala dal 9 novembre, è un film drammatico urgente per il tema che tratta e una fonte d’ispirazione per la potenza che il medium cinematografico conferisce a tale tema.
Anna Pennella