Andrea Amato, Carolina Pavone e Francesco De Miranda
Scritto da
Giovanna Gra insieme alla stessa regista, "
Né Giulietta, né Romeo", sembra valutare senza troppo scavare, un po' come fa la nostra fiction sulle reti di maggior prestigio, le relazioni giovanili ma anche i rapporti familiari e generazionali, fermandosi a dei macro elementi come i giovani, la famiglia, l'omosessualità senza un reale approfondimento o aggiornamento, come a voler dare una patina di impegno a un film che sembra avere una visione ancorata al passato, ideale per un pubblico maturo.
Per questo, il film diretto da
Veronica Pivetti, prende per buono quello che appare sui giornali ma anche ciò che dicono le statistiche, e lo ripropone in una storia approssimativa, dove libertà e vincoli sembrano arrivare senza una logica precisa. Una famiglia moderna e agiata, madre giornalista e padre psicologo separati, utile per poter proporre personaggi complessi e aperti, ma che si arenano davanti all'uso di un computer, che si inalberano di fronte alla confessione del figlio o che si trovano a disagio in una discoteca. Eventi che appaiono strumentali alla prosecuzione della storia e ad accentuare un ipotetico divario generazionale, ma poco plausibili se si considera l'età di questi genitori (50 anni...) e la generazione a cui appartengono.
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Né Giulietta, né Romeo" sembra lavorare su una sceneggiatura arrangiata intorno a esigenze di semplicità e per questo somiglia moltissimo a una fiction, anche per come è girato e illuminato, ma che per la tematica e alcune esagerazioni verbali potrebbe essere sgradito alla tv italiana. Insomma uno strano miscuglio di televisione e cinema, di temi forti e rapporti superficiali, di personaggi credibili e situazioni improbabili non facili da valutare.
17/11/2015, 17:36
Stefano Amadio