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Le Film Commission italiane verso il futuro del cinema


Le Film Commission italiane verso il futuro del cinema
Tre giornate intense hanno composto il primo Film Commissions Training svoltosi a Torino e organizzato dall’Associazione Italian Film Commissions che riunisce le principali film commission del Paese e presieduta da Silvio Maselli con Anna Olivucci e Davide Bracco quali vice presidenti e Roberto Corciulo quale segretario generale.

Intense sessioni di approfondimento e condivisione che condurrà il sistema delle film commission italiane - come prima forma di logico sviluppo - a dotarsi presto di uno standard unico di qualità del servizio erogato in favore delle produzioni audiovisive internazionali e dei propri rispettivi territori.
Si è cominciato venerdì 14 dicembre pomeriggio con un confronto aperto e approfondito con la direttrice di Rai Fiction, Eleonora Andreatta, che ha illustrato le linee guida su cui intende muovere la fiction di Stato nell’ottica del contrasto alla delocalizzazione e della valorizzazione delle sensibilità territoriali.

A seguire la commissioning editor di Rai Cinema, Cecilia Valmarana insieme alla responsabile del Centro Studi Anica, Francesca Medolago Albani, hanno descritto il mercato dell’audiovisivo italiano e comparato, tratteggiando le linee di sviluppo del comparto con uno sguardo sui contenuti e sul cinema che le film commission accoglieranno e sosterranno nei propri territori.

In ultimo una lunga sessione ha consentito ai direttori delle film commission partecipanti di presentare gli staff operativi, illustrare le proprie linee di sviluppo, criticità, necessità e punti di forza. Un modo per condividere e crescere insieme, nell’ottica complessiva del miglioramento della qualità a sostegno delle produzioni e della crescita del Paese.

L’indomani, sabato 15 dicembre, il consulente giuridico del Direttore generale cinema del Mibac, Roberto Losurdo, ha condiviso con la platea di film commissioners la difficoltà di un sistema legislativo che separa le attività cinematografiche da quelle televisive: un’anomalia che l’Italian Film Commissions ritiene debba essere presto superata e sin d’ora chiede ai prossimi Parlamento e Governo di accorpare le deleghe sotto lo stesso Ministero e Direzione Generale, così da rendere consistenti gli sforzi a sostegno della crescita di un settore che - da solo - può garantire crescita sana e incremento della ricchezza sociale ed economica sui territori italiani.

Subito dopo la Segretaria generale del network di fondi regionali per l’audiovisivo, Charlotte Appelgren di Cine-Regio e la responsabile dell’Antenna Media torinese, Silvia Sandrone hanno descritto il panorama europeo del sostegno regionale all’audiovisivo e le linee di sviluppo del nuovo programma comunitario integrato a sostegno della creatività denominato Creative Europe che allocherà una spesa di 1,8 miliardi di euro in sette anni, sostenendo la crescita di un settore considerato strategico per l’intero Continente.

L’ultima sessione della mattinata è stata curata da Iole Giannattasio, del centro studi della DG Cinema del Mibac e dall’Avvocato Alessio Lazzareschi, con un focus sulle modalità contrattuali, gli impatti ed il futuro della normativa sul tax credit interno, esterno e per produttori esteri e sulle prospettive di crescita del tax credit esterno attivato dai territori italiani grazie al ruolo delle film commission.

Un ricco pomeriggio ha chiuso la seconda giornata di lavoro.
Il produttore Carlo Degli Esposti, con Francesco Nardella di Rai Fiction e la segretaria generale dell’Associazione Produttori Televisivi (APT) Chiara Sbarigia hanno discusso di modalità di scelta dei progetti, mercato televisivo, assetti proprietari, reti e sviluppo del comparto, nell’ottica di valorizzare i territori e non smarrire la qualità del saper fare italiano, grazie alla sapienza produttiva e creativa diffusa sui territori.

L’esperto di social e new media, Dino Amenduni ha descritto alla platea le nuove forme di comunicazione biomediatica, con un focus specifico su potenzialità, limiti e rischi dei social media e della comunicazione basata sul web. Numeri, fatti, tendenze della comunicazione per un’innovativa modalità di connessione delle film commission con i propri territori e con l’industria audiovisiva.

Ultimo panel della giornata è stato dedicato ai green set, il futuro biosostenibile che ancora non arriva e che le film commission desiderano con forza imporre all’attenzione dell’industria della produzione. Diminuire l’impronta ecologica di un set audiovisivo su di un territorio, a regime, consentirebbe di abbattere i costi e rendere migliore il mondo che vivranno i nostri figli. E’ un tema che presto affronterà l’intera industria e le film commission italiane intendono essere alla testa di questo movimento a partire dalla esperienza di Carlo Cresto-Dina e di Francesca Magliulo di Edison.

L’ultima giornata dei lavori è stata dedicata al cuore del lavoro dei film commissioner: il rapporto tra territori ed esigenze di chi sui set è presente e lavora.
Il primo panel ha visto confrontarsi l’organizzatore generale Ladis Zanini, il location manager Stefano Masera, il direttore di produzione Federico Mazzola, Guido Cerasuolo presidente APE e produttore esecutivo e Paolo Tenna Amministratore delegato di FIP – Film Investimenti Piemonte ed esperto di product placement per focalizzare le esigenze dei diversi comparti in relazione ai territori.

L’ultimo tavolo ha visto confrontarsi tutti i product manager delle Film Commission italiane, i ruoli professionali specifici cui spetta il compito operativo dell’assistenza alle produzioni, con l’Avvocato dell’audiovisivo Andrea Cau. Molte le domande e le necessità da affrontare insieme: che tipologia contrattuale scegliere nella relazione con le produzioni, anche in assenza di un fondo a disposizione; cosa fare nel caso di debiti lasciati dalle produzioni sui territori; come far rispettare i diritti dei lavoratori del comparto, queste ed altre ancora le questioni emerse da risolvere in una modalità innovativa di crescita professionale e confronto tra operatori che - fra loro - sono in competizione, senza mai perdere il piacere della cooperazione.

Tre giorni che lasciano la certezza di una costruzione comune e tracciano chiaramente la strada verso il cinema del futuro: il sistema delle film commission italiane è forte ed attivo e pronto a crescere unito, a sostegno della maturità dell’intera industria audiovisiva.

17/12/2012, 16:55