"I baci mai dati", in un libro tutto il cinema di Roberta Torre


Francesca Conti e Giorgio Fonio curano un volume - pubblicato da Edizioni di Passaggio - dedicato al cinema "irriverente" della regista milanese


Un volume sul cinema originale e unico di Roberta Torre, regista milanese di nascita ma siciliana di adozione, esordiente sul grande schermo nell'ormai lontano 1997 con il mitico "Tano da morire", folgorante musical mafioso diventato immediatamente cult.

La struttura del libro, curato da Francesca Conti e Giorgio Fonio, è insolita: la prima parte analizza l'ultimo film di Roberta Torre, quel "I baci mai dati" che dà il titolo al volume, da diversi punti di vista: la pellicola viene vivisezionata dando la parola alla produzione e alla Torre, alle istituzioni che l'hanno colta come un'occasione unica di promozione di un territorio e - per l'appunto - proprio alle voci dal territorio.
Grafici, statistiche, opinioni formano un quadro davvero dettagliato di un'opera importante non solo per il suo aspetto artistico - indubbio - ma anche per il suo processo produttivo.

La seconda parte è forse la più classica, un saggio sulla struttura dei diversi film girati dalla Torre in carriera, a cura di Fonio e corredato - come tutto il libro del resto - da splendide fotografie.

Nella terza parte si affrontano le "Stategie del caos narrativo", analizzando lo storytelling della regista, le sue "impossibilità" e i suoi topoi narrativi. L'ultima sezione, infine (prima di bibliografia e filmografia), presenta un'interessante intervista a Roberta Torre curata da Giuseppe Rizzo.

Un approfondimento necessario per conoscere meglio una regista unica nel panorama del cinema italiano di questo millennio.

02/02/2012, 09:00

Carlo Griseri