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FESTIVAL DI ROMA - "La Kryptonite nella Borsa" in Concorso


Ivan Cotroneo arriva alla regia con un film corale ambientato nella sua Napoli. Il 1973 ricordato con nostalgia per la vivacità, la semplicità e per la diffusa atmosfera di speranza. Valeria Golino, Luca Zingaretti, Cristiana Capotondi, Libero De Rienzo, Fabrizio Gifuni gli interpreti principali. Il film in sala da venerdì 4 distribuito da Lucky Red.


FESTIVAL DI ROMA -
Anche Ivan Cotroneo per la sua opera prima pesca negli anni 70. "La Kryptonite nella borsa", in Concorso Ufficiale, è la storia di Peppino (Luigi Catani), un ragazzino di 9 anni e della sua famiglia napoletana. Una famiglia larga, composta da mamma e papà ma anche dalle presenze costanti di nonni, zii e zie e da un cugino, Gennaro , che si crede Superman e che dopo una strana morte, diventa immaginario confidente e protettore.

La vita è semplice ma da benestanti, come accadeva a molte famiglie italiane nel '73 (quando bastava poco), non ancora invasa dalla tv e dal consumismo spicciolo. Peppino è un bambino un po' diverso, indossa gli occhiali e tutti a scuola lo prendono in giro, mentre a casa è amato ma con le dovute distanze, come era uso all'epoca; i bambini al loro posto e non costantemente al centro della scena come accade oggi.

In questa situazione, Cotroneo segue le vicende di tutti i personaggi e coglie le influenze che questi hanno sul ragazzino; dalla madre (Valeria Golino) in crisi depressiva (ma allora poco se ne sapeva) per il tradimento del marito, al papà (Luca Zingaretti), agli zii (Cristiana Capotondi e Libero De Rienzo), insieme ai nonni e ad altri personaggi che ruotano attorno al nucleo.

In realtà il percorso del bambino non porta da nessuna parte, forse a fargli capire, tramite il cugino morto vestito da Superman ed emozionato dai soldati in divisa, che essere diversi non è un male e che per il resto della vita dovrà farci l'abitudine. Non è poco, ma l'autore sente il dovere di sottolinearlo esplicitamente nel finale, non bastando un'ora e mezza di film.

I percorsi degli altri sono piuttosto ridotti, anche se le situazioni e alcuni dialoghi risultano indovinati e divertenti. La madre Rosaria è quella che ha un cammino più articolato, risolvendo la depressione e il rapporto con il marito non attraverso la psicanalisi cui si sottopone, ma molto più semplicemente facendosi anche lei l'amante.

Il quadro generale di "La Kryptonite nella Borsa" è riuscito ma Cotroneo non riesce a graffiare come fanno altri autori partenopei che in molte immagini il film ricorda.

02/11/2011, 16:07

Stefano Amadio