Un progetto di grande respiro, sei volumi per raccontare un genere: come nasce l'idea e quanto lavoro ha richiesto?
Gordiano Lupi: Il progetto si è composto da solo negli anni, è una sedimentazione di appunti, visioni di pellicole e vecchi volumi di cinema scritti dal 2000 a oggi. Ho inserito nel mio lavoro molte cose già elaborate per i saggi monografici su Ruggero Deodato, Joe D'Amato, Lucio Fulci, Luigi Cozzi...
Avevo materiale inedito su Umberto Lenzi, Sergio Martino, Dario Argento, Mario Bava, Giorgio Ferroni e molti altri.
Mi è servito un anno di lavoro (il grosso l'ho fatto durante la scorsa estate) per ricucire i vari pezzi e scrivere le parti nuove su autori mai affrontati (Pupi Avati, Camillo Mastrocinque...). Ho passato un anno vedendo e rivedendo pellicole horror italiane.
In ogni caso il libro è un progetto in svolgimento. Per ora di compiuto al 100% c'è solo il volume 1. Per il volume 2 devo ampliare la sezione dedicata a Dario Argento, rivedendo "Giallo" e vedendo (si spera) "Dracula 3D". Per gli altri il lavoro da fare è ancora molto, soprattutto per i giovani autori che stanno girando nuove opere.
Mi ha dato una grossa mano Lele Mattana con le interviste e per i prossimi volumi conto di poter collaborare con altri autori come Francesca Lenzi, esperta di Dario Argento.
Come hai scelto la divisione in volumi del materiale? Pensi che ci sarà "altro" da dire una volta terminata l'opera?
Gordiano Lupi: La divisione in volumi segue una certa cronologia storica. Gotico, Argento e Fulci, Cannibali e splatter, Anni Ottanta, Anni Novanta, Duemila... In ogni caso la suddivisione è per registi. Qualcosa in più da dire c'è sempre e in ogni caso sul tema ci sono autori che da anni dicono molto e bene.
Basti citare Antonio Tentori, Antonio Bruschini, Fabio Giovannini, Manlio Gomarasca, Davide Pulici e tutta la truppa di Nocturno Cinema. Dimentico di sicuro qualcuno. La lettura dei loro lavori è stata un supporto indispensabile per la stesura di questo progetto.
Il cinema horror italiano come si colloca rispetto al cinema horror degli altri paesi (storicamente e oggi)?
Gordiano Lupi: Il cinema horror italiano è stato un precursore, negli anni Sessanta e Settanta, ha anticipato mode e ha detto cose che altri hanno affrontato molti anni dopo. Penso a "Il demonio" di Brunello Rondi e a quanto ricordi "L'esorcista" (in meglio).
Abbiamo avuto autori geniali come Mario Bava, Freda, Argento, Fulci... autori veri e propri, poco considerati dalla critica, ma molto interessanti. Ricordo che nella cinematografia horror abbiamo inventato il sottogenere cannibale (Deodato, Lenzi, Martino...), una via di mezzo tra mondo movie, orrore e avventura.
Adesso il panorama è in decadenza e si limita a seguire cliché dettati dagli USA e dal cinema estremo asiatico. Ogni tanto vengono fuori autori interessanti e dotati di una loro personalità: Roger Fratter (in uno dei prossimi volumi dedicherò molte pagine al suo cinema), Zampaglione, Pastrello, per finire con i giovanissimi Lorenzo Lombardi e Stefano Simone.
A quali altri generi (o autori) vorrai dedicarti prossimamente?
Gordiano Lupi: Sto lavorando a un libro sulla commedia erotica alta, una cosa che comprenda autori come Pasquale Festa Campanile, Antonio Pietrangeli, Luciano Salce, Mario Monicelli, Steno... analizzati come precursori della commedia sexy vera e propria.
Ho pronto un lavoro su Gualtiero Jacopetti e sto ultimando le monografie su Bruno Mattei e i fratelli Vanzina.
17/05/2011, 15:41
Carlo Griseri