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Note di regia del film "6 Giorni sulla Terra"


Note di regia del film
Quando si parla di cinema fantascientifico e horror si pensa subito alle grandi produzioni hollywoodiane, che trattano gli argomenti UFO, Alieni, o Angeli e Demoni, utilizzandone principalmente gli elementi che consentono la massima spettacolarità, spesso in film “videogame” con una narrazione “fiabesca”, a volte buonista a volte catastrofica o terrorizzante, quasi sempre superficiale. Di contro il mondo scientifico continua il suo incessante impegno nella ricerca di spiegazioni logiche a questi temi, evidenziando sempre di più il fenomeno “Alien abductions” (Rapimenti Alieni), soprattutto in questi ultimi due anni, cioè subito dopo la genesi di questo film.
Alcuni scienziati, tra cui l'italiano Corrado Malanga, dopo aver elaborato per anni analisi e dati - basati sulle reali testimonianze di miriadi di persone di ogni età, sesso e ceto sociale, che sotto ipnosi hanno rivissuto l’incancellabile esperienza del rapimento - sono giunti ad un incredibile conclusione: alcune razze aliene, in un programma che dura da millenni, impiantano le proprie “memorie attive” nel cervello dei rapiti, usandoli come contenitori, per poter “operare” in questa dimensione, con l’obiettivo finale di modificare geneticamente l’umanità e adattarla al proprio DNA, onde sfruttarne completamente l’indistruttibile energia (Anima) e rendere così le proprie specie “immortali”.
Questa teoria sembra finalmente chiarire tutto: il problema non verrebbe solo, fisicamente, dal lontano spazio; semmai risiede già in questo mondo, ma soprattutto risiede nei confini della nostra mente, dove quelli che Jung chiama “Archetipi” e le chiese “Angeli e Diavoli”, forse sono esseri di altre dimensioni, che possono sopravvivere al di qua (e al di là dello spazio e forse del tempo) “possedendo” la psiche umana, addormentandone la coscienza per poter “vampirizzare” quell’energia (Anima) che solo l’uomo sembra possedere in questa parte di universo.
Così magicamente si spiegano secoli, millenni di arte dove vediamo personaggi umani che dialogano, combattono, adorano, temono entità di diverse fattezze, cornuti rettiloidi alati e non, biondi angeli, protettivi in candide vesti bianche, o armati e severi, santi sospesi nel cielo, draghi, Dei antropomorfi e non, piccoli uomini verdi, fate, ecc. Come dimostrano chiaramente le iconografie egizie, sumere, maja, babilonesi, greco romane, indiane, cinesi, ma anche nella più recente arte sacra cristiana, ebraica, musulmana, ecc., fino ai cartoon, ai comics, ai videogames dei giorni nostri.
Ma inevitabilmente il concetto di "identità" viene messo seriamente in discussione, in nome di una visione dell'uomo in termini "progettuali"; uomo (o essere umano) contenitore di anima (che salirà in cielo, si salverà, o si perderà, si dannerà, verrà venduta, ecc.) possibile contenitore di personalità aliene, o altre personalità, giustificando tecnologicamente molti dei misteri legati all'esoterismo e alla spiritualità - reincarnazione, visioni, apparizioni di entità religiose e non, spiriti guida, miracoli, profezie, scritture sacre, ecc. - così come ai misteri della nostra mente: dejà vu, schizofrenia, disturbi della personalità, ecc.
Ecco l’idea che mi ha dato la forza di realizzare con mezzi indipendenti un film, considerabile di fantascienza (che qui chiamiamo “realscienza”) attraverso i nuovi veri eroi del cinema contemporaneo, gli scienziati - cercando di approfondire concretamente i contenuti e illuminare “neo-realisticamente” uno scenario finora chiuso nel buio delle nostre paure collettive (oggi più che mai) e nei meandri della storia della nostra civiltà e dei suoi Miti.
Suggerendo, tra le righe della sua struttura narrativa, una nuova visione della storia di questa umanità, e del perché i poteri occulti oggi, e da sempre, si combattono per il controllo di essa.
Così, attraverso una “avventura esoterica” compressa in un brevissimo arco di tempo grazie alla sua dinamica di action-noir, i protagonisti - un’equipe di ricercatori/ufologi si trovano ad affrontare uno straordinario caso di “possessione aliena” ambientato a Roma, città chiave nelle storie che si muovono intorno alla sottile soglia tra il visibile e il non visibile.
In un film che grazie alle nuove tecnologie di ripresa ad alta definizione e alle potenzialità informatiche di post-produzione audio/video, accanto ad una narrazione realistica, offre effetti speciali innovativi e animazioni 3d curate da artisti digitali (provenienti da film come Avatar e District 9, proponendo una visione "concreta" di fenomeni in genere ritenuti fantastici.
Per questo “6 giorni sulla terra” si è prestato naturalmente alla realizzazione anche in lingua inglese, che sta già provocando interesse nel circuito internazionale.

Varo Venturi