Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri
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Luigi Sardiello: "Il mio prossimo film sarà un commedia/noir
con un epilogo drammatico dal titolo Il Pasticciere"


Il regista di "Piede di Dio" sarà presto sul set con un nuovo film girato nella Svizzera Italiana sulla storia di uno strano "pasticciere" alla scoperta del mondo.


Luigi Sardiello:
Come è nato il progetto del film "Piede di Dio"?
Luigi Sardiello: A ispirarmi è stato un personaggio vero della mia infanzia, un ragazzo che adesso ha cinquant’anni e come il protagonista Elia e secondo la leggenda non sbagliava mai un rigore. Un ragazzo con dei problemi che ancora adesso gioca in spiaggia con i bambini.
Ho, quindi, rielaborato una storia pensando a cosa sarebbe successo se qualcuno l’avesse notato ed avesse cercato di portarlo in una grande squadra con l’intenzione di farci un po’ di soldi, nell’ambiente calcistico dell’era calciopoli, dei grandi scandali, dei soldi che non ci sono, dell’invasione dei media.

Quali difficoltà ha incontrato nel realizzarlo?
Luigi Sardiello: Il progetto è durato circa 4 anni dove la parte più semplice è stata la scrittura e la stesura del film che ho realizzato personalmente (periodo di circa 2 mesi) mentre la parte più difficile è stata la ricerca di un produttore e di un distributore per dargli spazio e vita.
I film indipendenti hanno il pregio di portare una ventata nuova nel cinema italiano ma dall’altra parte hanno bisogno di produttori coraggiosi che non siano “ostaggio” di Rai o Mediaset. Ci sono volute poi circa 5 settimane per girarlo e circa 5 mesi per il montaggio che ho seguito scrupolosamente.

Come afferma il calcio è come una “metafora della vita”?
Luigi Sardiello: Si, perché trovo molte analogie nel gioco del calcio come nella vita. Il fatto che è un gioco “nobile ma contro natura” come lo definiva Gianni Brera, uno degli ultimi “giornalisti culturali” dello sport. E’ necessario giocare in una cornice definita, dove si usano arti “impuri” quali i piedi a differenza di altri sport, è un gioco di squadra. Un gioco che non è uno sport e dove l’uomo ritrova se stesso. E’ impuro tutto quello che c’è intorno. Ho voluto anche citare il calcio facendone una commedia come nella tradizione degli anni 50/60, dove i film analizzavano vizi e virtù della società italiana contemporanea. Una analisi ed una satira fatta in quegli anni così tagliente che purtroppo oggi è bandita dalle televisioni. Il film, non soltanto dalla critica, è stato anche commentato positivamente da due grandi del calcio, Zeman e Gianfranco Zola. Mi ha fatto molto piacere ricevere ringraziamenti da due addetti ai lavori.

Sappiamo di nuovi progetti, ce ne vuole parlare?
Luigi Sardiello: Sì, ho scritto un’altra sceneggiatura per un altro film e sono in procinto di iniziare le riprese. Il titolo è “Il Pasticcere” che sarà prodotto dall’amico Alessandro Contessa. E’ un film diverso, misto tra noir e commedia con un epilogo drammatico. Sarà girato nella Svizzera Italiana. Parla appunto di un pasticcere che non è mai uscito dal laboratorio e che per eventi strani è costretto ad uscire, conoscendo così il mondo in tutte le sue sfaccettature… Il resto lo vedrete al cinema.

22/01/2010, 12:39

Luca Corbellini