Sinossi *:
"Matar es mi Destino" è la storia di un film, l’ultimo del regista palermitano di B movies Pino Mercanti e l’unico prodotto da un parente del regista, dirigente di banca in pensione. Era il 1970: un contesto di profonde trasformazioni sociali che stavano per segnare la nostra storia. Il film in questione si intitolava "The Underground" (1970), ma in Spagna – paese coproduttore – uscì col titolo "Matar es mi Destino".
Non fu un grande film: fu l’ultima opera di un regista che ha girato 22 film “ufficiali” tra gli anni ’40 e la fine degli anni ’60 (senza contare, naturalmente, tutti i documentari) e di cui, oggi, nessuno – forse giustamente o forse no – si ricorda più.
Mettendo insieme ricordi di famiglia e ricerca storica, scavo antropologico nel cinema italiano degli anni ’60 e inchiesta psicologica, repertorio e riprese originali, brani di film, interviste, vecchi super8 e cinema digitale e con incursioni avanti e indietro nel tempo, il documentario "Matar es mi Destino" – che ironicamente riprende il titolo spagnolo di quel film - è una riflessione sul tema della memoria, personale e collettiva.

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