Fondazione Fare Cinema
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Cast

Interpreti:
Ettore Bassi (Max)
Carolina Felline (Maddalena)
Renato Marotta (Enrico)
Alessia Fabiani (Francesca)
Ornella Bonaccorsi (Ludovica)
Marco Di Stefano (II) (Lucio)
Poema Leo (Costanza)
Barbara Bouchet

Soggetto:
Luca Fantasia

Sceneggiatura:
Luca Fantasia

Musiche:
Symbiologic

Montaggio:
Lukas Krpan

Costumi:
Giusy Nicoletti

Scenografia:
Eleonora Pucci

Fotografia:
Luca Silvagni

Suono:
Lorenzo Corvi

Produttore:
Luca Fantasia

La Vita Dispari


Regia: Luca Fantasia (opera prima)
Anno di produzione: 2011
Durata: 80'
Tipologia: lungometraggio
Genere: drammatico
Paese: Italia
Produzione: Krpan Film
Distributore: Krpan Film
Data di uscita: n.d.
Formato di proiezione: 35mm, colore
Vendite Estere: Krpan Film
Titolo originale: La Vita Dispari
Altri titoli: The Uneven Rome

Recensioni di :
- La Vita Dispari: l'opera prima di Luca Fantasia con Ettore Bassi

Sinossi: Ludovica Levi, ricca gallerista romana, chiede a Max, artista e suo ex compagno, di ritrovare Costanza, la figlia ventenne scappata di casa. Max, che ha visto nascere la ragazza e la considera un po’ sua sorella minore, accetta l’incarico e diventa, suo malgrado, un investigatore. Lontano dal suo studio, dai suoi quadri, Max si ritroverà a vagare in una Roma sconosciuta, in cui vivere e ricordare diventano facce della stessa medaglia.

Sito Web: http://

Ambientazione: Roma

Note:
La “Scuola romana” degli anni ’30, quella di Mafai, Scipione, della Raphael, aveva come centro di aggregazione lo studio dei Mafai a via Cavour. Negli anni ’60 Roma attraversa un altro periodo d’oro, la Pop art di Schifano, Festa, Angeli sarà conosciuta come “Scuola di P.za del Popolo”, dall’omonima piazza dove amavano riunirsi gli esponenti della pittura, della letteratura, del cinema.
Il pastificio Cerere, il cui nome è un filologico omaggio alla dea delle messi, fu costruito a Roma nel 1905 nel cuore di S. Lorenzo, quartiere nato a metà dell’800 nell’area compresa tra il cimitero monumentale del Verano e la Stazione Termini. Proprio il rapido sviluppo del vicino scalo stimolò il sorgere di alloggi per i ferrovieri e di alcune piccole industrie. Tra tutte, il Pastificio è la fabbrica più antica, più grande e più importante dal punto di vista architettonico. Nei primi anni ‘80, dopo decenni di abbandono quasi totale, un gruppo di giovani artisti scoprì la fabbrica e si appropriò di alcuni spazi riconvertendoli in ampi loft di sapore newyorkese. Quel gruppo, di cui facevano parte, fra gli altri, Nunzio, Piero Pizzi Cannella, Giuseppe Gallo, diede origine alla “Scuola di S. Lorenzo”. Il film si concentra sulla generazione successiva, giovani artisti ancora non affermati, ma già conosciuti dagli addetti ai lavori. Max fa parte di questi “emergenti”, ha al suo attivo mostre, collettive e personali, e le sue quotazioni stanno salendo rapidamente.
Questa nuova generazione segue le proprie geografie sentimentali, non solo S Lorenzo col suo mercato, le sue piazze, i palazzi rimasti miracolosamente in piedi dopo il bombardamento del 19 luglio 1943, ma una città diversa, una città attuale; poli multiculturali come il MACRO o il MAXXI, il rinnovato assetto di Pza Augusto Imperatore, l’Osservatorio dell’Eur, sono soltanto alcuni dei numerosi interventi che stanno aiutando Roma a scrollarsi di dosso la polvere dei secoli, non più meta turistica d’eccellenza, ma capitale contemporanea. E proprio questo interesse particolare per l’ambiente motiva l’adozione dello schema narrativo del viaggio, della ricerca. Sul piano stilistico significa l’aprirsi al diverso, al non prevedibile,; sul piano della qualificazione del personaggio invece contribuisce a delineare la dimensione dell’avventura e dell’incertezza.


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