locandina di "La Strada che Incanta. Storia della Scoperta della Via degli Dei"

Cast


Soggetto:
Diego Zicchetti
Serena Saporito

Sceneggiatura:
Diego Zicchetti
Serena Saporito

Musiche:
Massimiliano Rocchetta

Montaggio:
Diego Zicchetti

Fotografia:
Enrico Guidi

Suono:
Roberto Bianchi (Presa Diretta e Post-produzione)
Max Alberici (Ottimizzazione del Suono)

Aiuto regista:
Serena Saporito

Produttore:
Francesco Cavalli

Responsabile di Produzione:
Cristina Gambini

Direttore di Produzione:
Francesco Cavalli

Operatore di Ripresa:
Enrico Guidi

Operatore di Ripresa:
Marco Colonna

Riprese Aeree:
Enrico Guidi

Assistenza Tecnica:
Gianmarco Zannoni

Assistente di Ripresa:
Matteo Paba

Backstage:
Matteo Paba

Location Manager:
Cristina Gambini

Assistente alla Logistica:
Melissa Manfredi

Color Correction:
Emanuele Lumini

Supervisione Post-produzione:
Mirco Tenti

Segreteria di Produzione:
Francesca Magnoni

Amministrazione:
Catia Tontini

La Strada che Incanta. Storia della Scoperta della Via degli Dei


Regia: Diego Zicchetti
Anno di produzione: 2024
Durata: 78'
Tipologia: documentario
Genere: sociale/storico
Paese: Italia
Produzione: Iniziative Editoriali, Cammini Gruppo Icaro
Distributore: n.d.
Data di uscita: n.d.
Formato di ripresa: 4K
Formato di proiezione: DCP, colore
Ufficio Stampa: Pierluigi Papi
Titolo originale: La Strada che Incanta. Storia della Scoperta della Via degli Dei

Sinossi: Quando il tempo libero era ancora una scoperta recente e chi andava per i boschi, invece che per le strade, veniva guardato con sospetto, ci fu un gruppo di “eroi moderni”, che fece un lavoro straordinario per aprire nuove vie e riscoprire quelle antiche in cui natura e storia si incontravano.
Questo documentario vuole raccontare questa storia: la storia di quel che tra Emilia Romagna e Toscana fu alle origini di un fenomeno mondiale come quello dei cammini. La storia della via degli Dei, quando era ancora in forma di antichi sentieri ricoperti di rovi e vegetazione e quando, sotto strati di terreno, si nascondeva un antico tesoro.
È la storia di Sergio e della compagna Marinella, accompagnatori del Cai, impegnati per tanti anni come volontari nella pulizia dei sentieri. Ed è la storia di Domenico Manaresi e del gruppo “Dû pâs e ‘na gran magnè”, amici che andavano in giro per le osterie dell’Appennino tra Bologna a Firenze, scrivendo man mano i cartelli (con i “dau bal zali”) di quel percorso, riemerso dal passato in modo evidente, come fosse stato sempre lì in attesa di essere riscoperto. Come loro altri, bambini negli anni ‘50, rimasero colpiti dal nome ultraterreno della via, che allora indicava la strada provinciale numero 59, una striscia di asfalto da Bologna al confine con la Toscana e, quasi quarant’anni dopo, hanno deciso di cercare di capire cosa ci fosse dietro quel nome.
È anche la storia degli universitari bolognesi degli anni ‘60 e ‘70, per i quali attraversare l’Appennino a piedi, spesso anche in inverno, poteva diventare la “tarzanata” per festeggiare la laurea e ritrovare, forse, una dimensione fantastica prima di buttarsi nella vita, quella vera. Quell’”incanto” nascosto nei boschi raccontato da Pupi Avati nel film del 1983 “Una gita scolastica”, ambientato proprio qui, sul cammino tra Bologna e Firenze.
E, ancora, quella della via degli Dei è la storia di Cesare Agostini e Franco Santi, di Castel dell’Alpi, e della diatriba che portarono avanti per trent’anni con istituzioni e università sulla collocazione sul versante emiliano della romana via Flaminia militare. Un avvocato e uno scalpellino che nei fine settimana estivi partivano alla ricerca del basolato della via – fatta costruire nel 187 a. C. per i trasferimenti dei legionari – , a costo di litigate con le mogli e affrontando sospetti di paese e controlli delle forze dell’ordine. È grazie all’ostinazione di questi due amici, archeologi per passione, se oggi i camminatori che percorrono la via degli Dei possono provare l’emozione, pressoché unica al mondo, di camminare in mezzo ai boschi su vie antiche più di 2mila anni.
I protagonisti di questa storia sono persone comuni, capaci però di fare qualcosa di straordinario senza ricevere indietro riconoscimenti o ricompense per il loro lavoro, se non la soddisfazione della scoperta, da condividere con amici e sodali. Un’impresa portata avanti spesso a sacrificio del proprio tempo e dei propri affetti, spinti dal desiderio di rendere i luoghi motivo di stupore e meraviglia per il maggior numero possibile di persone.

Sito Web: http://www.lastradacheincanta.it

Ambientazione: Via degli Dei / Bologna / Sasso Marconi (BO) / Monte Adone / Monzuno (BO) / Madonna dei Fornelli / Pian di Balestra / Castel San Pietro Terme (BO) / Casalecchio (BO) / San Benedetto Val di Sambro (BO) / Marzabotto (BO) / Modena / Rimini (RN) / Sant'Agata Mugello (FI) / Vaglia (FI) / Convento di Montesenario (FI) / Firenzuola (FI) / Passo della Futa / Fiesole (FI) / Firenze / Milano

"La Strada che Incanta. Storia della Scoperta della Via degli Dei" è stato sostenuto da:
Regione Emilia Romagna (Bando Regionale - Anno 2023 Prima Sessione)
Emilia Romagna Film Commission
BCC Emilbanca
Terre di Mezzo Editore
BCC Valdarno Fiorentino
Cooperativa di Produzione di Lavoro Castel dell'Alpi
Appennino Slow
CAI Bologna (Sezione "M. Fantin")
CAI Nazionale (Sezione Firenze)


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