Sinossi *: La voce di un uomo maturo emerge dal profondo del mare: parla da uno spazio e da un tempo molto lontani. Un bambino si aggira tra le fortificazioni della riva, in un paesaggio assolato e deserto, senza riferimenti spaziali. Dalla feritoia di un bunker si apre una via di comunicazione tra l'uomo e il bambino, che si ritrova in un interno sconosciuto e semibuio, occupato da manichini e burattini. Il bambino comincia a orientarsi poi osserva con cautela ciò che accade dietro un sipario.
La voce torna a parlare mentre, al di la del sipario, dei bambini coperti da lenzuoli bianchi danzano lentamente, come dei piccoli fantasmi. Il bambino si lascia trasportare dalla loro danza e ne imita i movimenti senza farsi vedere. L'uomo che parla è un prigioniero politico, fiero ma sofferente poiche è stato nascosto a suo figlio che lui si trova in prigione. La voce viene scossa da una profonda commozione e il bambino, turbato, smette di danzare: si rende conto di essere solo e in un luogo sconosciuto. Cerca conforto nei fantasmi al di la del sipario ma essi non danzano piu, ora sono impegnati in duelli con dei cucchiai di legno. Il bambino si ritrova suo malgrado coinvolto nella lotta: sfidato a duello, viene rapidamente sconfitto. Ora ha perso ogni riferimento e barcolla, ma riesce in qualche modo a tornare all'aria aperta.
Lo sguardo del bambino è cambiato: aiutandosi con dei binocoli, individua la sua strada e inizia a percorrerla con coraggio. Restano il paesaggio assolato, la riva, l'acqua. La voce si fa sentire per un'ultima volta poi si dissolve, l'uomo è ritornato nel suo spazio-tempo, il bambino ha proseguito per la sua strada.