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Francesco Capozzi  (25/11/2009 @ 22:28)
“LA PRIMA LINEA” di RENATO DE MARIA; ITA-BEL, 09. Catturato nell’83, Sergio Segio, tra i fondatori dell’organizzazione terrorista di Prima Linea, dopo qualche tempo, si dissociò dalla lotta armata. Reo confesso dell’omicidio del giudice Alessandrini, ha scontato vent’anni di galera. Il film è tratto dal libro di Segio, reso con forza da R. Scamarcio: ha l’andamento di una angosciata confessione in pubblico sull’immensa inutilità di tutte quelle vite spezzate, di tutta quella crudeltà; in nome, poi, di un sogno di pace e di felicità, che doveva essere la mitica “rivoluzione”. Mentre invece ha portato solo dolore. E’ costruito con maestria tecnica. Parte dalla clamorosa evasione da lui organizzata della terrorista Susanna Ronconi (G.Mezzogiorno), divenuta moglie (poi separati). Su questo tronco s’innestano i ricordi che aiutano a ricostruire con efficacia la vicenda tormentata, in qualche modo esemplare, di tutta una fascia di gioventù che aderì alla lotta armata. Sempre più isolati, sempre più odiati, trasformarono questa sconfitta politica in una dimensione di pura follia, insensibile al sangue, mentendo a se stessi, illudendosi di poter sopravvivere gridando parole sempre più prive di senso. Il film rende questo segno con sobrietà. Si allude a Dostoevskij: giustamente; è l’unico in grado di rendere questo abisso di tragedia individuale e collettiva che è stato il terrorismo.
Francesco Capozzi  (25/11/2009 @ 22:28)
“LA PRIMA LINEA” di RENATO DE MARIA; ITA-BEL, 09. Catturato nell’83, Sergio Segio, tra i fondatori dell’organizzazione terrorista di Prima Linea, dopo qualche tempo, si dissociò dalla lotta armata. Reo confesso dell’omicidio del giudice Alessandrini, ha scontato vent’anni di galera. Il film è tratto dal libro di Segio, reso con forza da R. Scamarcio: ha l’andamento di una angosciata confessione in pubblico sull’immensa inutilità di tutte quelle vite spezzate, di tutta quella crudeltà; in nome, poi, di un sogno di pace e di felicità, che doveva essere la mitica “rivoluzione”. Mentre invece ha portato solo dolore. E’ costruito con maestria tecnica. Parte dalla clamorosa evasione da lui organizzata della terrorista Susanna Ronconi (G.Mezzogiorno), divenuta moglie (poi separati). Su questo tronco s’innestano i ricordi che aiutano a ricostruire con efficacia la vicenda tormentata, in qualche modo esemplare, di tutta una fascia di gioventù che aderì alla lotta armata. Sempre più isolati, sempre più odiati, trasformarono questa sconfitta politica in una dimensione di pura follia, insensibile al sangue, mentendo a se stessi, illudendosi di poter sopravvivere gridando parole sempre più prive di senso. Il film rende questo segno con sobrietà. Si allude a Dostoevskij: giustamente; è l’unico in grado di rendere questo abisso di tragedia individuale e collettiva che è stato il terrorismo.
Mahari Seghid  (03/11/2009 @ 15:11)
Ho visti il Film a toronto e penso per chi come abbia vissuto quegli anni Tra milano e torino non puo non accettarlo come un film realta di cose che sono successe nel Cuore di Milano. Prima linea come afferattezza criminale superava di tanto Le brigate rosse ma sono state sempre considerate di secondo piano forse perche le brigate rosse hanno avuto il Loro Exploit con il rapimento Moro. Ma questi film servono per far capire ai Giovani che Oggi li prendono come Esempio o Figure da Imitare che Prima linea Politicamente non ha avuto nessun valore morale ne Intellttuale ma semplicemente un gruppo di Kamikaze che nella crudelta e ferocia della loro Violenza pensavano di Cambiare L´Italia. Il Film e molto intelligemente diretto ed e bello il body language dei Due Interpreti che si sono calati magnificamente nei loro Ruoli un po difficili visto il Tempo passato. A volte vedendo questo film non mi sbagliavo a dire che Prima Linea era fra Le Brigate Rosse anche se non erano cosi Estramamente Comisti ed La Banda della Comasina per la loro Ferocia nelle Esecuzioni. Il mio Voto un 8+ Mahari seghid African refugees news

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