Sinossi *:
Il confine tra Paraguay e Brasile è diventato un deserto verde. Questo è il luogo di nascita della Repubblica della Soia, la culla dell'agrobusiness mondiale. L'orizzonte è un'infinita linea di coltivazioni che unisce passato e presente. Un passato dettato dalla violenza politica dell'Operazione Condor e un presente segnato dagli assassinii degli odierni difensori della terra.
Concentrandosi sull'assassinio di oltre 1500 ambientalisti e difensori della terra dal 2012 in America Latina, Green is the New Red cerca le radici di questa violenza risalendo all'Operazione Condor. Questa “multinazionale della repressione”, che ha proceduto all'eliminazione fisica di decine di migliaia di “sovversivi” nel corso degli anni '70, si è tradotta anche nell'impunità e nell'accaparramento delle terre, gettando le basi per l'odierna repubblica della soia, culla dell'agrobusiness globale.
Un viaggio intimo in un limbo tra la storia e il presente: un percorso personale e corale, che elabora, attraverso una contestualizzazione storica e politica, una genealogia del nostro disastro ecologico.

NOTIZIE 'Dalla Guerra Fredda alla Guerra Verde'



Note:
CONTESTO
Quando, in America Latina, al culmine della Guerra Fredda, negli anni '60 e '70, i colpi di Stato militari sostenuti dagli Stati Uniti misero brutalmente fine ai governi democratici, la dittatura del Paraguay era già in vigore dal 1954, con Alfredo Stroessner al potere. Alimentato da un'ideologia ferocemente anticomunista, il Paraguay sarebbe diventato una base operativa per le strategie americane dell'epoca. Nel 1964 il Brasile divenne una dittatura. Bolivia, Uruguay, Cile e Argentina seguirono presto l'esempio. Gli oppositori furono braccati in diversi Paesi e nacque la più grande "multinazionale della repressione" mai conosciuta, il Piano Condor o Operazione Condor. Questa operazione repressiva transnazionale, condotta dai regimi militari sudamericani con il sostegno degli Stati Uniti, mirava a eliminare gli "elementi sovversivi". Comando, logistica, sorveglianza, condivisione di informazioni, tortura diffusa, imprigionamento e morte sono stati concepiti, progettati, finanziati, eseguiti e registrati su scala regionale. Da Pinochet in Cile a Videla in Argentina, Banzer in Bolivia, Branco in Brasile, Bordaberry in Uruguay e Stroessner in Paraguay, 400.000 persone sono state imprigionate e torturate, più di 30.000 sono scomparse e 50.000 sono state uccise. Queste cifre possono variare a seconda delle fonti, ma lo scenario rimane lo stesso.
Se per anni, dopo la caduta delle dittature, l'ipotesi di un piano di repressione transnazionale concertato è stata considerata come basata su teorie cospirative, è grazie al ritrovamento nel 1992 di cinque tonnellate di archivi della dittatura Stroessner ad Asunción, in Paraguay, da parte di Martin Almada, avvocato e vittima del Plan Condor, che questi fatti sono stati confermati. Si tratta di una scoperta importante, che ha fatto luce sulla storia recente di questo continente e sul destino di molte persone scomparse. Molti torturatori sono stati processati negli anni successivi, anche se l'impunità continua a prevalere.
Negli anni successivi alcuni torturatori furono processati in Argentina, Cile e Uruguay, ma non in Paraguay.
All'inizio degli anni '90, con l'avvento dei governi democratici, in America Latina hanno cominciato a emergere movimenti indigeni organizzati che rivendicano le loro terre, i loro diritti e promuovono la consapevolezza dell'ambiente e dell'ecologia. Ma la terra in America Latina è in gran parte nelle mani di famiglie legate ai governi dittatoriali del passato e l'eredità anticomunista di quel periodo permea ancora fortemente la cultura politica ed economica.
Il Paraguay e il Brasile, dove è ambientato il documentario, costituiscono un esteso territorio transfrontaliero, non si parla più di Paraguay o di Brasile, si parla di Repubblica della Soia. Un territorio quasi "indipendente", un'area immensa governata dalla legge dei grandi proprietari terrieri, delle grandi aziende, che hanno a disposizione forze di polizia. Qui tutto è possibile: piantare semi proibiti, irrorare la terra e i suoi abitanti con prodotti agrochimici dall'alto con aerei bimotore. Chiunque ostacoli queste attività è un nemico: che si tratti di una riforma agraria guidata dal governo, di contadini senza terra che lottano per sopravvivere o di popolazioni indigene che reclamano le loro terre ancestrali.
Questi scenari latini, fatti di continuità ideologica e di recrudescenza della violenza contro le popolazioni indigene e gli attivisti ambientali, riecheggiano i drammatici eventi dell'Operazione Condor. Fenomeno in piena espansione, questi omicidi restano spesso impuniti, le vittime si perdono nel silenzio e nell'impotenza.

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