Sinossi *: “Senza Voce” mette in scena una potente metafora visiva: la casa non è un’ambientazione, ma è il narratore stesso. Il suo decadimento fisico diventa il ritratto tangibile di un’anima repressa, in una riflessione su come il silenzio possa plasmare, e a volte imprigionare, la nostra stessa identità