Sinossi *: Lo squillo di un telefono irrompe nella notte, mettendo in collegamento due città lontane. Ai capi della linea, due amanti condividono sogni, si confidano fragilità, rivelano paure e segreti, costruendo un racconto di desiderio e passione che prende forma in un poema visivo, lirico e ipnotico. Immagini d’archivio dai colori fortemente virati scorrono sullo schermo in un montaggio emozionale che predilige sovraimpressioni e un ritmo sincopato che alterna momenti contemplativi ad altri più concitati. Un commento sonoro nostalgico restituisce gli stati interiori delle due protagoniste, commentando i paesaggi della loro relazione a distanza con le struggenti note di un pianoforte e con i suoni stranianti provenienti dalla strada. Sogno e realtà si confondono trasformando – secondo le parole della regista – “il dialogo in una pura performance dell’immaginazione”