FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO DI LECCE
26 - Annunciati i film in concorso
L’edizione 2025 del
Festival del Cinema Europeo, riunisce in concorso dieci opere provenienti da tutta Europa, selezionate da Alberto La Monica e Luigi La Monica che indagano, ciascuna con una voce distinta, le crepe dell’amore, della famiglia e dell’identità personale.
Da Francia, Austria, Germania, Inghilterra fino all’Islanda, passando per Spagna, Portogallo, Belgio e Balcani, emerge un mosaico di racconti in cui l’intimità diventa terreno di conflitto, ma anche di rinascita.
Molti dei film in
concorso interrogano la famiglia contemporanea e i suoi silenzi.
"
In Out of Love" di Nathan Ambrosioni, l’improvvisa sparizione di una madre costringe una sorella a confrontarsi con la responsabilità e la perdita, mentre "
The Love that Remains" di Hlynur Pálmason ritrae la separazione come un doloroso atto d’amore che lascia spazio all’infanzia e ai suoi giochi pericolosi. Il film sarà nelle sale italiane con Movie Inspired nel 2026.
Anche "
The Luminous Life" di João Rosas esplora il rapporto genitori-figli come specchio di un’inquietudine generazionale: Nicolau scopre che l’immobilità che teme è la stessa che imprigiona chi lo ha cresciuto. Altri titoli affrontano con coraggio le ferite invisibili dell’esperienza. "
The Pupil" di Karin Junger racconta la manipolazione e l’abuso con uno sguardo sobrio e partecipe, mentre "
When a River Becomes the Sea" di Pere Vilà Barceló affronta la violenza di genere e il difficile cammino verso una solidarietà femminile e intergenerazionale.
In "
What Marielle Knows" di Frédéric Hambalek, che sarà nelle sale italiane con Lucky Red dal 27 novembre, la capacità soprannaturale della protagonista diventa metafora dell’invasione e della perdita di confini all’interno della famiglia.
Diverse opere si muovono invece sul terreno della solitudine e dell’alienazione. "
Yugo Florida" di Vladimir Tagić e "
White Snails" di Elsa Kremser e Levin Peter mettono in scena personaggi ai margini - un tecnico televisivo serbo e una modella bielorussa - in cerca di contatto umano tra isolamento e desiderio. Allo stesso modo, "
The Son and The Sea" di Stroma Cairms racconta la fuga di due amici verso la costa scozzese, dove la natura diventa spazio di sospensione e introspezione. Infine,
Vitrival di Noëlle Bastin e Baptiste Bogaert osserva il disfacimento morale di una comunità apparentemente tranquilla, dove l’angoscia collettiva si trasforma in mistero e impotenza.
Il concorso di quest’anno mostra un’Europa che riflette su sé stessa: madri e padri smarriti, figli che cercano direzioni, relazioni che si sfaldano ma continuano a pulsare di vita.
La
Giuria del Concorso Lungometraggi “Ulivo d’Oro”, presieduta dalla produttrice danese Lene Borglum e composta da Marco Giusti, Dubravka Lakic, Paolo Strippoli, Olena Yershova, assegna l’Ulivo d’Oro-“Premio Cristina Soldano al Miglior Film”, il Premio Speciale della Giuria, il Premio per la Migliore Fotografia e il Premio per la Migliore Sceneggiatura. Sempre tra i film del Concorso, sono assegnati anche il Premio Fipresci (Federazione Internazionale della Stampa Cinematografica), attribuito dalla Giuria composta da Nicola Angerame, Susanne Gietl, Stojan Sinadinov; il Premio Cineuropa attribuito dalla Giuria presieduta dal direttore di Cineuropa Valerio Caruso e consegnato a Lecce da Pilar Campos Guiu; il Premio del Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani per il Miglior Attore Europeo attribuito dalla Giuria presieduta da Laura Delli Colli; il Premio della Critica del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani attribuito dalla Giuria composta da Giuseppe Ghigi, Irene Gianeselli, Marco Lombardi; il Premio del Pubblico attribuito tramite votazione dagli spettatori del Festival.
06/11/2025, 11:32