ALICE NELLA CITTA' 23 - "Un Sole Bellissimo"; un
cortometraggio di formazione adolescenziale
Samuele va, accompagnato dal migliore amico di sempre, all’esame orale per l’ammissione in una scuola di cinema, e in sala d’attesa preso da un attacco di panico se ne va. Con l’amico fa finta di niente e vanno a festeggiare senza nulla da festeggiare. Un sole bellissimo è una storia drammatica di un’amicizia e degli ostacoli della vita.
Il corto CSC "
Un Sole Bellissimo" di
Gabriele Manzoni è facente parte, come il precedente cortometraggio "
Phantom", della corrente attuale di film italiani di formazione adolescenziale e post-adolescenziale “storta” (a cui appartengono per esempio "
Diciannove" di Tortorici, "
Una sterminata domenica" di Parroni e "
Patagonia" di Bozzelli, tra gli esordi più idiosincratici e interessanti nel nostro Paese negli ultimi anni, e molti dei corti selezionati alla Settimana Internazionale della Critica a Venezia quest’anno e nelle più recenti edizioni). A differenza di tutti i lavori precedentemente menzionati, incluso "
Phantom", "
Un Sole Bellissimo" parla di cinema ed è interessato, auto-riflessivamente, al cinema, o perlomeno a esaminare col lanternino un soggetto in teoria non “filmico”, ma “pro-filmico”: l’aspirante regista. Manzoni racconta le insicurezze personali e la tragedia della fratellanza senza legami di sangue, sempre inasprita da tradimenti più o meno involontari e un’ira passionale che ci può essere solo tra persone che si vogliono bene. Il finale che si interseca col genere found footage/vlog è il momento migliore di questo piccolo ritratto autobiografico fiero della propria semplicità.
20/10/2025, 18:00
Nicola Settis