LE GIORNATE DELLA MOSTRA - Dal 23 al 25 ottobre
a Trento, Riva del Garda e Baselga di Piné
Dal 23 al 25 ottobre, Le Giornate della
Mostra del Cinema di Venezia portano in Trentino le opere di
Giornate degli Autori e
Settimana Internazionale della Critica: “
Vainilla” a Trento, “
Sante” e “
A Dance in Vain” a Riva del Garda, “
Marina” e “
Stereo Girls” a Baselga di Piné.
Giovedì 23 ottobre si apre a Trento il capitolo dedicato alle Giornate degli Autori, sezione indipendente della Mostra del Cinema di Venezia nata per valorizzare il cinema d’autore e le voci più originali della scena internazionale. Al Multisala Modena di Trento, sarà proiettato alle 20.45 “
Vainilla” (Messico, 2025, 96’), opera prima dell’attrice e regista Mayra Hermosillo. Ambientato nel Messico del Nord alla fine degli anni Ottanta, il film ritrae un piccolo mondo tutto al femminile: sette donne – nonne, madri, zie, figlie e una domestica che è parte integrante del nucleo – condividono la precarietà, la vergogna e la bellezza disordinata del vivere quotidiano. La casa che rischiano di perdere diventa il centro di una lotta per la dignità e la sopravvivenza, osservata attraverso gli occhi di Roberta, una bambina di otto anni che, nel suo viaggio di scoperta, diventa lo sguardo innocente e rivelatore della storia. Con quest’opera, la regista costruisce un racconto corale e intimo sulla forza delle donne e sulla trasmissione silenziosa dei legami familiari, trasformando la memoria in uno spazio di resistenza e affetto.
La stessa sera, le Giornate della Mostra del Cinema di Venezia proseguono a Riva del Garda con un appuntamento dedicato alla Settimana Internazionale della Critica, Alle 21.00, nella Sala della Comunità, saranno proiettati il cortometraggio “
Sante” (Italia, 2025, 19’) di Valeria Gaudieri e il lungometraggio “
A Dance in Vain” (Cina, 2024, 86’) di Lee Hong Chi.
“
Sante”, presentato nella sezione SIC@SIC, nasce da un impulso mnemonico volto a indagare il femminile, esplorando il potenziale narrativo del genere, dell’astrazione e del folklore come chiavi di accesso a una memoria personale e collettiva. La regista Valeria Gaudieri racconta la storia di Bianca, dodicenne scelta per interpretare l’angelo nella festa del paese, simbolo di purezza e grazia. Mentre si prepara a sollevarsi in volo, l’incontro con Ginevra incrina la superficie dell’infanzia e apre una crepa da cui filtra un desiderio nuovo e destabilizzante. In un tempo e uno spazio sospesi, il corto attraversa il passaggio impercettibile ma radicale tra purezza imposta e consapevolezza del corpo, tra infanzia ed età adulta.
“
A Dance in Vain”, proiezione speciale fuori concorso alla Settimana Internazionale della Critica 2025 è diretto da Lee Hong Chi, attore e regista taiwanese (classe 1990) premiato al Golden Horse Awards e al Taipei Film Festival per Thanatos, Drunk, il film racconta la storia di Monkey, giovane donna che lavora dietro le quinte di una compagnia teatrale, trascinando giornate sempre uguali in una grande città improvvisamente estranea. Dopo la morte del compagno Leo, la sua assenza aleggia come un fantasma che si insinua in ogni gesto, mentre il mondo intorno sembra incapace di ascoltare il suo dolore, restituendole solo parole vuote: “Dovresti essere grata, sei già così fortunata.” Con A Dance in Vain, Lee Hong Chi, già Leone del Futuro alla Mostra di Venezia con Love Is a Gun (SIC 2023), trasforma l’alienazione personale in un racconto intimo e poetico, dove lutto e memoria si intrecciano con il bisogno universale di sentirsi visti.
Si prosegue poi sabato 25 ottobre, alle 21.00, al Centro Congressi Piné 1000 di Baselga di Piné. Ad aprire la proiezioni sarà il cortometraggio “
Marina” (Italia, 2025) di Paoli De Luca, un canto d’amore e di attrazioni sotto il sole: corpi che danzano, sirene che nuotano e cuori che battono quasi all’unisono. Un anno dopo aver iniziato la sua transizione di genere, Marina trascorre un weekend estivo a casa dell’amica Camilla. Tutti le dicono quanto sia diventata bella, ma lei non riesce a vedersi così: sente il confronto costante con il corpo dell’amica, che osserva e ritrae sul suo taccuino. L’arrivo in casa di Lorenzo e dei suoi amici mette a dura prova l’equilibrio tra le due ragazze e il fragile confine tra amicizia e attrazione. Una sirena tra sogni e ombre, Marina è un racconto di autodeterminazione e vulnerabilità che affronta con delicatezza i temi del corpo e dello sguardo, restituendo al cinema un nuovo immaginario di libertà.
A seguire, il film di apertura fuori concorso della Settimana Internazionale della Critica: “
Stereo Girls” (Francia/Canada, 2025) di Caroline Deruas Peano. Ambientato nel Sud della Francia negli anni ’90, il film racconta la storia di Charlotte e Liza, diciassettenni inseparabili che vivono per la musica e per l’eccitante promessa della libertà. Diametralmente opposte in tutto, ma unite da un legame indissolubile, sognano di trasferirsi a Parigi, spinte dal desiderio di sfuggire a una città in cui il partito di destra inizia a prendere piede. Quando un’improvvisa tragedia le separa, Charlotte resta sola alla soglia dell’età adulta, portando con sé sogni pensati per due. Stereo Girls è un ritratto vibrante di giovinezza e perdita, un inno alla musica e all’amicizia come ultime forme di resistenza e di salvezza.
20/10/2025, 13:12