VENEZIA 82 - Presentato il report "Il valore
del legno nell’industria cinematografica: materiali,
strategie e professioni artigiane"
L’industria cinematografica costruisce mondi alternativi e fantastici usando come materiale principale il legno, fondamentale ancora oggi in tutte le scenografie. Ma qual è l’impatto a livello ambientale e quante foreste vengono consumate ogni anno dal settore?
In occasione della 14ª edizione del
Green Drop Award, il premio dedicato all’ambiente di Green Cross alla
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, PEFC Italia (Programme for Endorsement of Certification schemes), l’ente leader per la certificazione forestale, presenta il nuovo report a cui ha partecipato “
Il valore del legno nell’industria cinematografica: materiali, strategie e professioni artigiane”, realizzato dall’Osservatorio Spettacolo e Ambiente, la struttura promossa dall’Associazione nazionale esercenti cinema (Anec), Green Cross Italia e Associazione nazionale teatri privati (Atip).
Grazie anche al contributo e alla partecipazione di PEFC Spagna, Sustainable Forestry Initiative (SFI) e PEFC International che confermano la dimensione internazionale di questo impegno, il report passa in rassegna i tanti utilizzi che il mondo del cinema fa del legno, un materiale insostituibile per la costruzione di scenografie e set, grazie alla sua versatilità e lavorabilità. Allo stesso tempo, emerge l’urgenza di adottare approcci circolari e certificati e accende i riflettori su un paradosso critico: mancano dati aggregati a livello nazionale e globale sul suo reale volume. Un vero e proprio "buco nero" che impedisce di misurare il consumo globale e l'impronta ecologica del legno nel settore cinematografico.
I numeri dell’impatto del cinema sull’ambiente e la via italiana alla sostenibilità
Nonostante manchi un dato d’insieme, le cifre riportate ed elaborate nel report fotografano un quadro importante. Basti pensare che per quanto riguarda le produzioni cinematografiche internazionali su larga scala, si stima una pesante impronta carbonica con medie che vanno da 391 tonnellate per i film piccoli fino a 3.370 tonnellate di equivalenti di CO2 per le grandi produzioni.
L’ottimizzazione dell’uso dei materiali, attraverso strategie come la riduzione, il riutilizzo e il riciclo, diventa dunque una componente integrante di una strategia più ampia per ridurre le emissioni complessive e ottenere risparmi sui costi lungo l’intero ciclo di vita della produzione. Il report di PEFC Italia sottolinea proprio l’eccellenza italiana come punto da cui partire: l’Italia si distingue, ad esempio, per un tasso di riciclo degli imballaggi in legno del 64,9% (dati Rilegno), numeri che afferiscono a una filiera consolidata che può rappresentare un’infrastruttura preziosa se messa a servizio del mondo del cinema. Inoltre, protocolli come Green Film, EcoMuvi, Zen2030 o il Green Standard di Cinecittà stanno già guidando il cambiamento, trasformando le buone intenzioni in pratiche misurabili, in particolare promuovendo il riuso dei materiali e richiedendo esplicitamente l'utilizzo di legno certificato.
L’adozione di pratiche sostenibili, come quelle promosse dal protocollo Green Film, porta a riduzioni misurabili dell’impatto ambientale. Ad esempio, il riuso degli oggetti di scena permette una riduzione di circa 2,63 kg di CO₂ equivalente per persona per giorno di lavorazione, mentre l’uso di materiali riciclati o riusati riduce di circa 1,29 kg di CO₂ equivalente per persona per giorno.
Uno studio di Federlegnoarredo sul settore del legno-arredo italiano (affine per materiale, sebbene non specifico del cinema) analizzato nel report indica che le aziende italiane del settore presentano emissioni di CO₂ equivalente per milione di euro di prodotto (39 tonnellate) inferiori rispetto a quelle tedesche (50) o francesi (52), e che gli eco-investimenti stimolano l’innovazione. Altri esempi dal report riguardano la possibilità di ridurre del 45% i costi legati all’acqua in bottiglia grazie all’eliminazione della plastica e del 54% quelli relativi alla gestione della raccolta differenziata. Anche l’utilizzo di location già esistenti, tramite il noleggio, può favorire un approccio circolare, evitando la costruzione ex novo dei set.
Al centro di questa rivoluzione c’è ovviamente anche la scelta consapevole dei materiali, contesto in cui la certificazione PEFC diventa uno strumento fondamentale per garantire come il legno usato per i set provenga esclusivamente da foreste gestite in modo responsabile, tutelando biodiversità e diritti dei lavoratori. Non è un caso che produzioni di alto profilo, come la serie Sky Original certificata Green Film “Un Amore” (2024) con Stefano Accorsi e Micaela Ramazzotti, abbiano già adottato materiali certificati PEFC tracciando così un netto percorso da seguire. Il legno proveniente da fonti sostenibili e certificate rappresenta una scelta virtuosa, grazie a un’impronta di carbonio inferiore rispetto a materiali da costruzione alternativi come il cemento e l’acciaio. Inoltre, il legno funge da stoccaggio di carbonio, contribuendo a mitigare le emissioni di gas serra. Al contrario, l’uso di legno da fonti non gestite in modo sostenibile può contribuire alla deforestazione, mentre lo smaltimento in discarica di scenografie monouso incrementa il volume dei rifiuti.
Esempi virtuosi arrivano anche da oltreoceano con la Green Production Guide e la Sustainable Production Alliance che negli Stati Uniti contano tra i protagonisti Disney e Netflix, promuovendo attivamente l’acquisto di legno certificato PEFC/SFI e il riutilizzo dei materiali all’interno di set differenti. Sempre a livello internazionale si distinguono realtà come Albert, che nel Regno Unito detta le linee guida per la politica di “rifiuti zero” in discarica, l’utilizzo di legno certificato e l’adozione di chiodi al posto delle viti. Il protocollo Eureca, utilizzato in tutta Europa, si occupa di misurare l’impatto delle costruzioni sul set promuovendo il riutilizzo a dispetto del nuovo, mentre in Francia le emissioni legate all’uso dei materiali vengono stimate tramite il metodo Carbon’Clap.
“Il cinema, con il suo potere narrativo e la sua capacità di racconto, può diventare un alleato strategico della sostenibilità”, ha spiegato Antonio Brunori, Segretario generale PEFC Italia. “Portare il legno certificato PEFC anche sui set cinematografici significa garantire qualità, sicurezza e responsabilità, contribuendo a un’industria culturale più verde e consapevole. In Italia abbiamo già tutti gli elementi per guidare la transizione: cultura del riciclo, protocolli efficaci e filiere certificate, ma ora servono visione e sistema, a partire da strumenti di monitoraggio condivisi, hub logistici per il riuso su larga scala e politiche di incentivazione che consolidino definitivamente il primato del cinema italiano nella sostenibilità”.
“C’è ormai un’attenzione e una sensibilità crescente nel mondo del cinema verso gli impatti che l’industria dello spettacolo può avere sull’ambiente”, ha aggiunto Marco Gisotti, direttore scientifico dell’Osservatorio Spettacolo e Ambiente. “Il legno è ancora uno dei materiali per creare la magia del cinema e dal nostro report emerge come l’attenzione riguardi sia l’acquisto di legnami certificati ma anche riuso e riutilizzo di questa materia, che grazie ad uso sapiente da parte degli artigiani del settore può tornare a nuova vita alla fine delle riprese. Da un set, per esempio, c’è già chi fa rinascere tavoli, sedie e arredi per l’ufficio”.
Come adottare il legno certificato sui set cinematografici: il vademecum di PEFC Italia
Per orientare concretamente il percorso di transizione ecologica dell'ecosistema cinematografico, PEFC Italia ha stilato un vademecum utile ad implementare nel quotidiano l’adozione di legno certificato nei set come una modalità che permetta di ridurre l’impatto ambientale delle attività e la possibilità di integrare i principi ESG.
1. Policy interna per le produzioni
Ogni produzione cinematografica dovrebbe adottare una policy ambientale che preveda l’impegno a utilizzare legno certificato PEFC per la costruzione dei set e degli arredi scenici. I documenti di produzione devono contenere la policy che va distribuita ai reparti di scenografia, costruzione e acquisti.
2. Clausole nei contratti con fornitori e scenografi
Nei contratti tra le produzioni cinematografiche e i loro fornitori, artigiani, falegnami e scenografi devono essere introdotte delle clausole ad hoc che richiedono l’acquisto o l’impiego di legno certificato (come PEFC o SFI) o proveniente da fonti riciclate. Per dimostrare la veridicità della provenienza del legno va resa obbligatoria la presentazione di copia dei certificati o dei documenti di tracciabilità della catena di custodia.
3. Checklist per la sostenibilità sul set
Durante la pre-produzione e la costruzione di ogni set va stilata una checklist per controllare provenienza del legno e affidabilità dei fornitori, presenza di certificazione, verifica di eventuale riutilizzo o riciclo, quantità stimata di legno acquistato e percentuale certificata.
4. Richiesta di certificazione di progetto
Nel caso di set di grandi dimensioni si può richiedere una certificazione di progetto che etichetti l’intero set o parte di esso come “certificato PEFC”, anche se non tutti i soggetti coinvolti nella filiera sono certificati. Questo permetterà un riconoscimento formale della sostenibilità del progetto e una tracciabilità totale di tutto il materiale utilizzato.
5. Formazione e sensibilizzazione
Brevi incontri sul set con reparti scenografici e responsabili di produzione per formare sui vantaggi dell’uso di legno certificato, sul riconoscimento delle etichette e sul reperimento di fornitori affidabili.
6. Documentazione finale per comunicazione e rendicontazione
Realizzare a fine produzione una cartella tecnica con tutta la documentazione utile (certificati, fotografie, checklist, fatture) per poter essere allegata ad un eventuale piano di sostenibilità della produzione o per integrare le attività di comunicazione e marketing responsabile, come ad esempio i dossier per i green festivals, gli accessi ai fondi pubblici e la partecipazione ai premi). Se il cinema fa sognare i suoi spettatori, rendendoli protagonisti di nuove avventure e mondi paralleli, il suo dietro le quinte può invece diventare protagonista di un cambiamento reale per il futuro del Pianeta.
Il Report “
Il valore del legno nell’industria cinematografica: materiali, strategie e professioni artigiane” è stato presentato durante la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia presso l'Hotel Excelsior del Lido di Venezia. L'evento, introdotto e moderato da Marco Gisotti, direttore scientifico dell'Osservatorio, si è aperto con i saluti istituzionali di Bruno Zambardino (Ministero della cultura - Direzione generale cinema), Elio Pacilio (presidente di Green Cross Italia) e Simone Gialdini (direttore generale ANEC). I contenuti del rapporto sono stati poi illustrati da Antonio Brunori, segretario generale di PEFC Italia, e dallo stesso Gisotti. A chiudere l'incontro, un focus sulle applicazioni pratiche grazie alle testimonianze dello storico scenografo Enzo De Camillis (direttore della Pellicola d'oro), di Claudia Coscarella (Project Manager di Echo Labs) e di Ludovica Chiarini (CEO di Ecomuvi), che hanno portato la loro esperienza diretta nel campo della sostenibilità sul set.
05/09/2025, 10:56