VENEZIA 82 - PORTOBELLO di Marco Bellocchio
Siamo agli inizi degli anni ’80 e in televisione la trasmissione che ha più successo, con una media di 28 milioni di telespettatori in prima serata, è “Portobello” condotta dal popolare presentatore
Enzo Tortora. Un volto amico, garbato, colto, simpatico, entrava nelle case degli italiani e li teneva inchiodati allo schermo per ore. Poi la caduta, il ribaltamento più drammatico: Tortora all’alba del 17 giugno 1983 viene svegliato dai carabinieri che bussano alla sua camera d’albergo al Plaza di Roma. Viene portato poi in caserma senza dargli tante spiegazioni, l’uomo pensa legittimamente a un errore, a uno scambio di persona. Non sarà così, e quello che succederà in seguito si rivelerà uno dei più clamorosi e drammatici errori giudiziari del nostro Paese.
Marco Bellocchio, dopo “Esterno notte”, con “
Portobello” torna a raccontare in una serie una vicenda che ha segnato la storia italiana, quella del caso Enzo Tortora (Fabrizio Gifuni), finito nelle pieghe di una malagiustizia che lo ha accusato e processato sulla base delle dichiarazioni del “dissociato” Giovanni Pandico (Lino Musella), ex affiliato al clan camorristico di Raffaele Cutolo (Gianfranco Gallo). La narrazione si muove su due piani distinti: la ribalta televisiva, quella illuminata dai riflettori, sotto gli occhi del pubblico, in cui Tortora è al centro, applaudito dal vivo e da casa, amato come “uno di famiglia”; e poi c’è il buio delle carceri, delle celle strette e affollate, abitate da piccoli delinquenti ma anche da boss e assassini spietati. I racconti si alternano fino a congiungersi, a trovare un punto di raccordo quando due mondi così lontani si uniscono. Pandico, che seguiva Tortora come un normale spettatore, e credeva di avere un rapporto telepatico con il presentatore, lo accusa senza averlo mai conosciuto, trascinando dietro le sbarre quell’uomo perbene che tutti da casa credevano di conoscere.
“È un brutto sogno”, dice Anna (Barbora Bobulova), sorella di Tortora, per cercare di consolare il fratello, “Ma io sono sveglio”, gli risponde rassegnato l’uomo, che dopo un primo colloquio con il pubblico ministero Lucio Di Pietro si rende conto di essere finito in una storia senza via d’uscita, dalle sembianze di una pièce degna del teatro dell’assurdo. Tortora come Joseph K. in “Il processo” di Franz Kafka si trova ad affrontare situazioni surreali, a dialogare con carabinieri che lo guardano con severità senza spiegargli all’inizio di cosa sia accusato, che danno per scontato che sia colpevole senza uno straccio di prova, e a far fronte alle bugie e al fango che gli riservano i giornali, sui quali finisce ogni giorno il segreto istruttorio, prima ancora che raggiunga i diretti interessati. In questa atmosfera Bellocchio si muove con puntualità affrontando una vicenda stratificata e complicata, lasciando parlare i fatti, senza rinunciare a qualche suggestione, come l’immagine di un inquietante Pulcinella che si aggira tra i corridoi del carcere di Regina Coeli dove Tortora è stato detenuto, forse a simboleggiare una vicenda che sin dall’inizio appariva, per chi era in grado di valutare seriamente la situazione, un’ignobile farsa.
I primi due episodi di “Portobello”, dei sei che vedremo entro marzo 2026 sulla nuova piattaforma streaming HBO Max, lasciano intuire che la vicenda si concentrerà, tra i tanti aspetti, sul ruolo decisivo che hanno avuto i media e l’opinione pubblica nell’affossare la reputazione di Tortora, condannandolo da principio senza tenere conto della presunzione di innocenza, e alimentandosi con voracità delle sue disgrazie per riempire con titoli sensazionalistici le prime pagine dei giornali. Non dimenticando di denunciare anche un clima politico e televisivo omertoso – la Rai lo “scaricherà” a poche ora dall’arresto – che a distanza di tanti anni sembra rimasto lo stesso.
Un cast di primo ordine: Fabrizio Gifuni consegna il suo ennesimo mimetico ruolo, Lino Musella, nella parte del controverso accusatore, conferma nuovamente il suo straordinario talento, che forse dopo questa serie riceverà finalmente i meritati riconoscimenti. Intese Barbora Bobulova e Romana Maggiora Vergano, quest'ultima nei panni di Francesca, compagna di Tortora, che avranno sicuramente più spazio nei prossimi episodi.
01/09/2025, 21:49
Caterina Sabato