LOCARNO 78 - BOBO' di Pippo Delbono
Pippo Delbono torna a Locarno, in anteprima mondiale, nella Selezione Ufficiale in Fuori Concorso, con uno dei suoi film più commoventi e personali,
Bobò, storia di una grande amicizia e di vita teatrale con il suo storico performer e collaboratore, scomparso nel febbraio del 2019 ad Aversa, all’età di 83 anni.
Questo film ci restituisce il suo sguardo e la sua importantissima eredità artistica, con un linguaggio che si sposta dal cinema documentario, attraversando video performance e diario intimo, confessione e autobiografia poetica.
Il cinema di Pippo Delbono è come un mosaico di tappe e di personaggi simbolo di una creatività potente e carica di emozioni. I film di Delbono non sono molti, ma ciascuno di essi racconta un periodo preciso della vita del regista, sono quasi delle verifiche creative e filosofiche di un’evoluzione stilistica e biografica di rara coerenza nel cinema contemporaneo.
Nello stile di Delbono infatti sono sempre il testo e la voce fuori campo a guidare la narrazione che procede a balzi, disordinata, lirica e a volte melodrammatica. Il ritmo delle creazioni di Delbono ha al suo interno delle pause, dei momenti riflessivi di musica e danza che rendono la visione dello spettatore coinvolgente e liberatoria.
Bobò, figura chiave del teatro di Delbono per oltre vent’anni, ha lasciato un’impronta indelebile tanto che Le Monde lo ha definito “l’incomparabile attore microcefalo e sordomuto, un piccolo re incerto”. Bobò, montato da
Marco Spoletini, si compone di materiali d’archivio raccolti lungo oltre vent’anni: riprese originali, estratti di spettacoli, interpretazioni teatrali e momenti di vita quotidiana, che restituiscono con delicatezza e intensità la figura del piccolo attore danzatore campano.
Delbono realizza poi delle riprese molto toccanti all’interno del manicomio di Aversa, luogo del suo primo incontro con Bobò. Solo il cinema e l’arte sembrano poter consolare la perdita dell’amore, la scomparsa della memoria. Dove c’era vita ora rimangono solo stanze abbandonate e silenzi feroci.
10/08/2025, 08:53
Duccio Ricciardelli