Note di regia di "She"
L’ossatura del documentario è costituita su tre livelli: 1) il sobborgo industriale, in cui abitano le operaie; 2) la famiglia di Tứ, in un remoto villaggio tra le montagne del nord del Vietnam, da cui emergono le contraddizioni che consumano le relazioni familiari delle operaie; 3) un laboratorio performativo segreto, in cui le operaie mettono in scena per 12 ore consecutive ciò che accade quotidianamente nei lunghissimi turni da 12 ore in fabbrica.
Le tute da lavoro diventano in questo laboratorio strumento per garantire l’anonimato e dettare la cifra stilistica del documentario. Lo spazio surreale, completamente nero ed i riferimenti simbolici alla fabbrica sono una denuncia esplicita contro l’impossibilità di guardare e raccontare cosa accade alla catena di montaggio.
Il limite della censura, imposto dalle grandi multinazionali, si trasforma così in uno strumento creativo per dare voce e visibilità a chi ogni giorno lavora, si consuma, si infortuna e a volte muore, vessato dai ritmi della iperproduttività imposta da un modello di progresso che non è sostenibile per nessun corpo umano.
Parsifal Reparato