TERRALENTA FILM FESTIVAL 1 - I premi
Si è conclusa il 27 luglio, con la cerimonia di chiusura presso Largo Risorgimento a Pignola (PZ), la prima edizione del
TerraLenta Film Fest, il festival cinematografico internazionale dedicato ai documentari ambientali. Nell’occasione sono stati decretati 9 documentari vincitori tra i 30 in selezione ufficiale.
Il premio del miglior lungometraggio è stato assegnato a LIFE and other problems di Max Kestner "per la capacità di esprimere in modo a volte crudo e a volte ironico prospettive esistenziali diverse, costruendo un'indagine vera e propria che attraversa il rapporto tra uomo e ambiente e il suo rapporto con natura e mondo animale, considerando aspetti diversi, non tralasciando quelli più scomodi, capaci di far vacillare convenzioni e convinzioni che spesso, culturalmente, riteniamo scontate. Si mettono in questione facili dicotomie tra buono e crudele, giusto ed ingiusto. Il regista si mette in gioco in prima persona condividendo riflessioni intime e personali per aprirsi a questioni universali in modo naturale e comunicativo con momenti di grande impatto visivo ed emotivo".
Il premio del miglior cortometraggio è stato assegnato a Daru/n di Benjamin Hindrichs "per la capacità di creare un'atmosfera magica e rarefatta dove l'attesa e il rito scandiscono un tempo che sembra muoversi solo intorno ai personaggi ma non nel luogo che abitano. La scelta di inquadrature capaci di trasformarsi in un immaginario fatto di semplicità e quotidianità, portano quasi lo spettatore a partecipare in modo non invasivo allo scorrere di ciò che si percepisce solo accadere, in uno spazio che diventa metafisico. Scelta sapiente quella di lasciare che sia la voce di una vecchia radio, unico contatto con l'altro da loro, a riconnettere il magico mondo dei protagonisti alla realtà che incombe".
Il premio per la miglior fotografia è stato aggiudicato a Mountains that weep, il documentario in anteprima europea diretto dalla scrittrice Aurora Solà, una narrazione profonda della cultura e la geografia di una nazione indigena in Colombia nel panorama della modernizzazione.
La giuria inoltre si è espressa con due premi aggiuntivi - premio speciale della giuria -, i quali sono stati assegnati al lungometraggio As aguas que correm di Julein Heurtier "per la capacità di raccontare attraverso l’elemento dell’acqua una comunità, uno spirito e una tradizione, compiendo un viaggio di resistenza e di ascolto", mentre per i cortometraggi è stato scelto Translocations di Nick Jordan "per la capacità di intrecciare territorio, ecologia e scienze naturali in un'unica narrazione, con un’impronta visiva sperimentale".
La direzione del festival ha assegnato invece due menzioni speciali: tra i lungometraggi è stato assegnato alla première mondiale Estive di Martin Sorbets "una visione nuova sul mondo agropastorale dove viene esaltata la figura sociale e culturale del pastore in contrasto con i tòpos cristallizzati"; tra i cortometraggi è stato scelto U cuntu di Nenè che imparò a volare di Giorgia Amodio "un viaggio visivo e storiografico che porta alla luce le complesse sfide ambientali di un territorio, intrecciando allo stesso tempo la ricerca di soluzioni sperimentali capaci di restituire dignità al tessuto sociale, valorizzandone le forme di resistenza".
Infine è stato assegnato il premio del pubblico, costituito dalle esperienze nelle sale di proiezione e sulla piattaforma streaming. Per i lungometraggi il premio è andato Ìsulas de s'ìsula di Lorenzo Sibiriu, mentre per i cortometraggi è stato assegnato a Yo vivo aquì di Filippo Ciccone.
Un ringraziamento speciale alla giuria composta da Davide Barletti, Ana Llacer, Michele Lapini, Andrea Marinelli e Lorenzo Pellegrini, presenti in sala per tutta la durata del festival, e a tutti i registi presenti- Giacomo Bolzani, Isabella Capurso, Sergio Guidoux, Julien Heurtier, Nick Jordan, Max Kestner, Enrico Masi, Massimiliano Milič, Costanza Pizzo, Martin Sorbets, Lorenzo Sibiriu, Eva Zanettin.
28/07/2025, 18:37