Note di regia di "Life Beyond the Pine
Curtain - L'America degli Invisibili"
I cliché sono una fonte inesauribile per l’immaginario collettivo. Dietro a un’immagine rassicurante e ben definita per il grande pubblico, la realtà spesso cela sorprese straordinarie per chi ha la fortuna di immergersi davvero in un determinato contesto, soprattutto quando si tratta di luoghi lontani dai riflettori della rappresentazione. Tutto ciò è stato possibile grazie all’accesso esclusivo che ci è stato concesso da Joe R. Lansdale, originario di questa regione e autore di numerosi romanzi ambientati proprio in questo angolo di mondo. Un'opportunità che si è concretizzata anche grazie alla condivisione sincera e profonda con le persone che ci hanno aperto le porte delle loro vite. Visivamente, il documentario costruisce un racconto fatto di dettagli, sospensioni e silenzi. Le immagini della foresta, delle paludi, di queste piccole aree urbane, restituiscono un’America fuori dal tempo, dove il passato industriale sopravvive in tracce e la natura sembra sempre sul punto di riprendersi tutto. Il paesaggio stesso è un archivio vivente: i pozzi petroliferi esausti, le lagune stagnanti, le pinete piantate un secolo fa sono ancora lì, immobili come certe abitudini, certi sogni, certe solitudini. “Life Beyond the Pine Curtain - L’America degli invisibili” non cerca di spiegare o semplificare. Non si schiera né contro né a favore. Si ritira in ascolto. È un tentativo poetico e documentario di leggere, attraverso la lente delle microstorie e delle sensibilità individuali, un volto dell’America che non si vede, ma che esiste.
Giovanni Troilo