VENEZIA 82 - Il programma di Venezia Classici
È stata definita la selezione di
Venezia Classici dell’82. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, che presenta in anteprima mondiale 18 restauri realizzati nel corso dell’ultimo anno di capolavori provenienti da cineteche, istituzioni culturali e produzioni di tutto il mondo.
Dichiara il Direttore artistico della Mostra, Alberto Barbera: «Anno dopo anno, il programma di Venezia Classici si propone di acquisire una sempre maggiore apertura, da un lato verso i grandi capolavori e i maestri indiscussi della storia del cinema, e dall’altro spingendo alla scoperta - o alla riscoperta - di titoli e autori caduti in un cono d’ombra ingeneroso.
Il tentativo è di restituire parte della ricchezza del grande cinema, senza trascurare l’attenzione ai suoi generi, come testimoniano ad esempio i quattro titoli italiani della nostra selezione: si va da un fondamentale titolo del neorealismo come Roma ore 11 di Giuseppe De Santis, da tempo ormai sottratto alla sottovalutazione iniziale, a una perla ritrovata del cinema di genere nostrano come Lo spettro che Riccardo Freda firmò con lo pseudonimo di Robert Hampton, passando per le due diverse ma altrettanto interessanti declinazioni della commedia all’italiana: Il magnifico cornuto di Antonio Pietrangeli, con un magnifico Ugo Tognazzi, e Ti ho sposato per allegria, il film che Luciano Salce diresse portando al cinema, con Monica Vitti protagonista, l’omonimo testo di Natalia Ginzburg. Il restauro ha consentito a Cinecittà di reintegrare due sequenze tagliate dalla censura, che si credevano perdute.
La stessa varietà di generi e registri si ritrova nei film che provengono invece dagli Stati Uniti: il genere quintessenziale del cinema americano, il western, è rappresentato da una delle sue espressioni più riuscite, ovvero Quel treno per Yuma di Delmer Daves, ma anche da quella declinazione insolita e musicale diretta e orchestrata da Hugo Fregonese nel suo Il marchio del rinnegato. Il genio comico di Jerry Lewis esplode irresistibile in uno dei suoi film meno conosciuti ma più divertenti, Il delinquente delicato. Meritevole di doverosa rivalutazione è infine il film di Joseph L. Mankiewicz, quell’Amaro destino che vede un grande Edward G. Robinson nei panni di un banchiere italo-americano.
Co-produzione tra USA e Gran Bretagna è invece uno dei capolavori di Stanley Kubrick, Lolita, che questo geniale autore trasse dallo scandaloso romanzo di Vladimir Nabokov, affidando a James Mason e Sue Lyon i ruoli principali.
Ben rappresentato è anche il cinema europeo, con il primo film di Manoel de Oliveira, Aniki-Bóbó, e quel Destino cieco di Krzysztof Kieślowski che è stato un formidabile prodromo per il celeberrimo Decalogo. Il giovane Pedro Almodóvar torna a Venezia con lo spudorato Matador, mentre a chiudere la pattuglia europea ritorna uno dei capolavori di Marcel Carné, Il porto delle nebbie, il film con Jean Gabin e Michèle Morgan premiato alla Mostra del Cinema del 1938.
Spostando lo sguardo verso est, incontriamo Bashu, il piccolo straniero, il film diretto nel 1989 da Bahram Beyzai che è uno dei film iraniani più amati dagli spettatori del suo paese, per spostarci poi in India con Due ettari di terra di Bimal Roy, uno dei capolavori del cinema indiano degli anni Cinquanta, caratterizzato da una chiara ispirazione neorealista.
Infine, l’Estremo Oriente: dal Giappone arrivano La chiave di Kon Ichikawa, torbido e morboso film tratto dal romanzo di Jun'ichirō Tanizaki che anni dopo ha ispirato anche Tinto Brass per l’omonimo suo film, e il sontuoso Kwaidan di Masaki Kobayashi, che vedremo in una versione integrale fino a questo momento inedita. E poi, il film più recente della nostra selezione, lo straordinario Vive l’amour di quel maestro indiscusso del cinema che è Tsai Ming-liang, di ritorno a Venezia dopo che conquistò il Leone d’Oro nel 1994».
Sarà il regista
Tommaso Santambrogio (Taxibol, Gli oceani sono i veri continenti) a presiedere la Giuria di studenti di cinema che – per il dodicesimo anno – assegnerà il Premio Venezia Classici per il miglior film restaurato. La Giuria, composta da 24 studenti, ognuno indicato dai docenti dei diversi corsi di cinema delle università italiane, dei DAMS e della veneziana Ca’ Foscari, potrà altresì premiare il miglior documentario sul cinema presentato all’interno della Sezione.
La sezione Venezia Classici si tiene dal 2012 alla Mostra. Curata da Alberto Barbera con la collaborazione di Federico Gironi, Venezia Classici presenta inoltre una selezione di documentari sul cinema e i suoi autori.
Il programma
MATADOR
di PEDRO ALMODÓVAR (Spagna, 1986, 102’, colore)
restauro: Video Mercury Films
BASHÚ, GHARIBEH KOUCHAK (BASHU, IL PICCOLO STRANIERO)
di BAHRAM BEYZAI (Iran, 1986, 120’, colore)
restauro: Roashana Studios con il supporto dell’Institute for the Intellectual Development of Children and Young Adults (KANOON) – presentato da mk2 Films
LE QUAI DES BRUMES (IL PORTO DELLE NEBBIE)
di MARCEL CARNÉ (Francia, 1938, 92’, B/N)
restauro: Studiocanal e la Cinémathèque française con il supporto di Centre national du Cinéma et de l’image animée e di CHANEL
3:10 TO YUMA (QUEL TRENO PER YUMA)
di DELMER DAVES (USA, 1957, 92’, B/N)
restauro: Sony Pictures Entertainment
ANIKI-BÓBÓ
di MANOEL DE OLIVEIRA (Portogallo, 1942, 72’, B/N)
restauro: Cinemateca Portuguesa - Museu do Cinema
ROMA ORE 11
di GIUSEPPE DE SANTIS (Italia, 1952, 105’, B/N)
restauro: Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale
LO SPETTRO
di RICCARDO FREDA (Italia, 1963, 95’, colore)
restauro: Severin Films
MARK OF THE RENEGADE (IL MARCHIO DEL RINNEGATO)
di HUGO FREGONESE (USA, 1951, 81’, colore)
restauro: Universal Pictures
KAGI (LA CHIAVE)
di KON ICHIKAWA (Giappone, 1959, 107’, colore)
restauro: Kadokawa Corporation
PRZYPADEK (DESTINO CIECO)
di KRZYSZTOF KIEŚLOWSKI (Polonia, 1981, 123’, colore)
restauro: DI Factory
KAIDAN (KWAIDAN – STORIE DI FANTASMI)
di MASAKI KOBAYASHI (Giappone, 1965, 183’, colore)
restauro: Toho
LOLITA
di STANLEY KUBRICK (USA, 1962, 153’, B/N)
restauro: The Criterion Collection, Warner Bros.
HOUSE OF STRANGERS (AMARO DESTINO)
di JOSEPH L. MANKIEWICZ (USA, 1949, 101’, B/N)
restauro: Walt Disney Studios, The Film Foundation
THE DELICATE DELINQUENT (IL DELINQUENTE DELICATO)
di DON MCGUIRE (USA, 1957, 101’, B/N)
restauro: Paramount
IL MAGNIFICO CORNUTO
di ANTONIO PIETRANGELI (Italia, Francia, 1964, 124’, B/N)
restauro: Fondazione Cineteca di Bologna in collaborazione con Compass Film
DO BIGHA ZAMIN (DUE ETTARI DI TERRA)
di BIMAL ROY (India, 1953, 120’, B/N)
restauro: Film Heritage Foundation – India, The Criterion Collection
TI HO SPOSATO PER ALLEGRIA
di LUCIANO SALCE (Italia, 1967, 102’, colore)
restauro: Cinecittà S.p.A.
AIQING WANSUI (VIVE L’AMOUR)
di TSAI MING-LIANG (Taipei, 1994, 119’, colore)
restauro: Taiwan Film and Audiovisual Institute
A completamento della sezione Venezia Classici, verrà annunciata una selezione di documentari sul cinema e i suoi autori, il cui programma verrà comunicato nel corso della presentazione della 82. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica del 22 luglio.
11/07/2025, 12:17