FAITO DOC FESTIVAL 18 - Dal 19 al 27 luglio
Il
Faito Doc Festival festeggia 18 anni dal 19 al 27 luglio a 1.200 metri d’altitudine, immerso nell’area dell’Oceano verde del Monte Faito, sopra Vico Equense.
Ideato e diretto da Nathalie Rossetti e Turi Finocchiaro, il festival avrà un momento di pre apertura il 17 luglio a tre mesi dalla tragedia della Funivia, organizzato dall’Associazione Culturale Monteamare in rete con realtà locali (tra cui Gli Amici della Filangieri, Radio Asharam, Profaito Onlus, Comitato Fare e AVF), in memoria delle vittime e con un omaggio all’amore che ci unisce tutti al Monte Faito.
Il Festival - aperto simbolicamente con una prima collaborazione con il Social World Film Festival di Vico Equense con la proiezione de Il Cam(m)ino - proporrà documentari da oltre 20 Paesi, di cui 27 in concorso nelle sezioni internazionali dedicate a lungometraggi, cortometraggi e opere realizzate da allievi di scuole di cinema. In collaborazione con Gli Amici della Filangieri, il festival accoglie alcuni ospiti nel FAITO DOC CAMP un area di campeggio che promuove nel vivere come nel creare visioni libere, coraggiose, capaci di restituire nuove letture del reale. Tra le registe internazionali spiccano Michelle e Noel Keserwany (Libano/Francia), vincitrici dell’Orso d’Oro 2023 per Les Chenilles, cortometraggio a metà strada tra documentario e fiction, che sarà al centro del format Doc Now! curato da Antonio Maiorino. Torna anche il Doc for Kids, curato da Milena Bochet, con proiezioni pensate per i più piccoli e per chi sa ancora meravigliarsi.
Per celebrare la maggiore età, il Faito Doc Festival ha scelto un tema tanto semplice quanto profondo: “Contatto”. Un concetto che attraversa il tempo e ogni disciplina, dalle scienze alla poesia, dalla tecnologia alla spiritualità. Cosa significa entrare in contatto oggi? Quanto bisogno abbiamo di delicatezza, di prossimità, di toccare e lasciarci toccare — emotivamente, umanamente, creativamente? In questa edizione, registi e registe provenienti da tutto il mondo ci offriranno il loro sguardo su una parola che può evocare tanto l’amore quanto il conflitto, la cura come la disconnessione, la scintilla di un incontro o la frattura di una distanza.
Il programma della 18a edizione si arricchisce con masterclass esclusive: una sul montaggio con Rudi Maerten, docente INSAS e LUSSAS, e una sul rapporto tra arte e cinema a cura di Gabriele Quaranta, storico dell’arte e funzionario del Ministero della Cultura. Un incontro toccante sarà quello dedicato alle cure palliative, guidato dalla professoressa Adriana Turriziani, con le testimonianze del regista Salvatore Tomai e di Antonella D’Amora, anima instancabile e linfa del Faito Doc.
La collaborazione con il Centro terapeutico Il Camino si approfondisce: i suoi residenti partecipano sempre alla giuria ma per la prima volta, firmano anche come autori e registi: 8 lettere (video) al ritmo del cuore.
Una finestra sarà dedicata al Monte Faito: due omaggi speciali a Luigi Torino, fondatore della Pro Faito, e a Gigino Vanacore, simbolo di tenacia e amore per questo luogo e ci saranno due film dedicati alla Funivia.
Arte, musica, natura e Poesia
Il Festival abbraccia anche le arti visive, con mostre di Land Art realizzate con gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, e la mostra accompagnata dall’evento partecipativo Painting Jam del pittore senegalese Madior Dieng, aperto a tutti, anche a persone con disabilità, in collaborazione con l’associazione Oltre il Guscio. L’accompagnamento musicale sarà a cura di Giuseppe De Rosa e Clara di Chiara e di giovani artisti provenienti da scuole di teatro e conservatori italiani ed europei. La musica dal vivo avrà il suo spazio con il progetto Sea of Dub (Marcello Coleman, Gianluca Sanza e Nathan Coleman) e con la band I Pennelli di Vermeer. In questo anniversario, il Faito Doc spinge a concentrarsi più sulla poesía che sulla política e propone nel corso di Passeggiate naturalistiche e artistiche con Nando Fontanella e Giovanni De Gennaro sessioni di yoga con Annamaria De Gennaro e di meditazione con il Maestro Bernard Stevens, esperto di filosofia giapponese.
Giurie, premi e nuovi riconoscimenti
La giuria internazionale “I Magnifici” riunisce esperti da Svizzera, Francia, Italia, Grecia e Belgio. Accanto a loro, la Giuria Internazionale dei Giovani (17–24 anni) include ragazzi/e provenienti da Europa, Africa e Palestina; la Giuria Il Camino voterà per i migliori cortometraggi e la Giuria del Faito Doc Camp assegnerà il Premio Marcello Somma.
I premi materiali – i “Faggio Doc” – sono opere dell’artista belga Cricou, realizzate con materiali riciclati, insieme alle creazioni della comunità Il Camino e della Bottega Baobab del Commercio Equo e Solidale. Il Premio Ottica Saccosarà offerto al/alla regista con lo sguardo più acuto e il Premio del pubblico è offerto dalla ProFaito Onlus
Debutta infine il Premio DIAMANTIS, in memoria di Roger e Dobrila Diamantis, pionieri del cinema indipendente a Parigi, sostenitori di autori visionari e coraggiosi.
La coordinatrice Janeta Hanzele Riga Pasaules Film Festival (Lettonia) partecipa come ‘osservatrice’ e per un futuro possibile gemellaggio.
«In un mondo attraversato da crisi, il Faito Doc Festival sceglie la creatività come sorgente di Resistenza e Speranza, coltivare poesia e spiritualità al posto del nihilismo e della rassegnazione» dichiarano gli organizzatori.
Anche nel 2025 la scenografia sarà ideata con materiali naturali e riciclati da giovani volontari internazionali: un segno concreto di rispetto per il Parco dei Monti Lattari che accoglie il festival.
07/07/2025, 11:51