ISCHIA FILM FESTIVAL 23 - "Location Negata": il focus sull'urgenza
dei diritti umani e la riscoperta dei luoghi dimenticati
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Il cinema è fatto di luoghi e spazi da vivere" - spiega
Michelangelo Messina, direttore artistico del festival - "
ma è anche, da sempre, un contenitore essenziale per sviluppare riflessioni e analisi sulle principali criticità della nostra società e delle nostre vite. Location Negata, in questo senso, non è soltanto una sezione collaterale della nostra rassegna: è un vero e proprio incubatore di sguardi altri, rivolti a spazi che troppo spesso rimangono privi di attenzione mediatica".
Sette i cortometraggi in concorso quest’anno, tutti accomunati da una particolare attenzione al fuoricampo dell’infanzia e dell’adolescenza, dove l’essere al mondo coincide con incertezze e angosce quotidiane, e i luoghi circostanti diventano parte integrante delle immaginazioni e delle esistenze.
Accade nella metropolitana di Milano, in una periferia segnata dall’emarginazione, dove in "
Lima", opera prima di Giulia Bettaglio, si racconta una lotta per la sopravvivenza. È fortemente presente anche nei cantieri senza nome della Cina, lontani dalle grandi rotte, in "
Amusement Park" di Egidio Prudenzano - altro regista italiano in concorso - che evoca un deserto vuoto e inesorabile. Le stesse atmosfere si ritrovano nelle macerie di "
Clear Sky", dove il regista polacco Marcin Kundera rappresenta le cicatrici della guerra e l’assenza di luoghi svuotati di senso; o nello spettro narrativo di Ya Hanouni, dove il conflitto irrompe nelle case non bussando, ma trafiggendo direttamente vite e destini.
Atlanti inquieti e desolati prendono forma anche nell’affresco visivo di"
Neverland", firmato dal regista cinese Jin Hongde, così come nella claustrofobia della violenza domestica raccontata in "
The Past Is Calling" della regista libanese Perla Geagea.
La dimensione dell’altrove, di un cinema coinvolto nelle dinamiche sociali contemporanee e attraversato da forti correnti di attualità, emerge anche nella selezione dei sette lungometraggi, che coniugano impegno civile e ricerca stilistica, delineando non solo mondi e storie, ma anche memorie storiche e nuovi scenari, sospesi tra politica e realtà.
Ne sono espressione le due opere italiane in concorso: "
A Man Fell" di Giovanni C. Lorusso, ambientato nel Gaza Hospital di Sabra, tra abbandono e false prospettive, e "
Spiaggia di vetro" di Will Geiger, dove la Sicilia si conferma terra di confine e limbo nell’inevitabilità dei flussi migratori.
Nel solco del tema, si inseriscono anche "
Silent Trees" della regista Agnieszka Zwiefka - intenso romanzo di formazione al confine polacco-bielorusso - e Oceania, che racconta l’inizio di nuovi esili ambientali, attraverso isole destinate a essere sommerse.
Se "
Obraz" del montenegrino Nikola Vukcevic rievoca un’epopea storica dal forte impatto umanistico, "
Prison Beauty Contest" del bosniaco Sdran Sarenac riflette sul concetto di estetica e conflitto, attraverso la metafora di un concorso di bellezza che, oltre la detenzione, può offrire un nuovo senso alla vita. Chiude la selezione "
Por tu bien", firmato dall’argentino Axel Monsù, che esplora riti e tradizioni nella prospettiva di un possibile empowerment femminile e sociale.
Scorci di luoghi geograficamente distanti ma emotivamente prossimi, compongono così un atlante differenziato dove il bisogno dell’uomo di affrontare le sfide del proprio tempo - da prospettive molteplici - restituisce un’idea di cinema impegnato e magnetico, in cui ogni storia racconta non solo una vicenda, ma un’epoca universale: il disegno più ampio di un bisogno di umanità da tenere insieme.
La ventitreesima edizione dell’
Ischia Film Festival si svolgerà dal 28 giugno al 5 luglio al Castello Aragonese d’Ischia, diretta da Michelangelo Messina e sostenuta da: MiC - Direzione Generale Cinema e audiovisivo, Regione Campania - Film Commission Regione Campania, BONACINA, BPER Banca, TRECCANI Esperienze, ViVeTech.
04/06/2025, 11:04