PIÙ DI IERI - Marcos Piacentini: "Un ruolo a cui tengo moltissimo"
Esce in sala giovedì 29 maggio il film "
Più di ieri", opera prima di Jean Carlos Gonzalez Flores,interpretata da Luca Di Sessa e Marcos Piacentini. Il film ha come tema centrale la relazione fra due giovani protagonisti, Christian e Lucas, che si incontrano e crescono aiutandosi reciprocamente. Abbiamo intervistato
Marcos Piacentini, nato in Brasile nel 1996 e volto emergente del teatro e della fiction italiana (da "Imma Tataranni" a "Brennero").
"Più di ieri" è un film anomalo per il panorama italiano per molti motivi, soprattutto per la giovinezza del suo cast e del suo approccio.
Vero, forse anche per questo esce solo ora dopo averlo girato parecchio tempo fa... Ricordo di aver letto la sceneggiatura e di aver molto apprezzato il ruolo di Lucas: è una storia giovane, realizzata da giovani, un'opera prima su tematiche importanti se non fondamentali. Quando sono andato al provino avevo tutta l'intenzione di passarlo, ci tenevo moltissimo perché ero già affezionato al personaggio.
Che ricordi hai dell'esperienza sul set?
Ne avevo già fatte in set più grandi e più organizzati, ma anche se si trattava di una piccola produzione il team che si è creato era assolutamente appassionato, anche nei momenti di difficoltà - che non sono mancati, non mancano mai in situazioni simili - si riusciva sempre a fare qualcosa, a trovare una soluzione. E' andato bene, ho un ottimo ricordo.
Nel film Lucas instaura un rapporto speciale con il personaggio interpretato da Luca Di Sessa.
Con Luca ci siamo conosciuti e incontrati ai provini, lavorare con lui è stata davvero una bellissima esperienza, un regalo (così come l'incontro con Juan Fernandez, che interpreta mio nonno). Io e Luca ci siamo molto ascoltati, ma ci siamo anche fidati della sceneggiatura per far crescere il nostro legame.
Lucas ha diverse caratteristiche in comune con te.
Vero, ma Carlos - il regista - era già partito con l'idea di un personaggio sudamericano per Lucas, che però in effetti non si discosta così tanto da quello che sono io... abbiamo tante affinità!
Il cinema italiano inizia lentamente ad essere più multirazziale, più simile alla nostra società: qual è la tua esperienza, finora?
Ho avuto difficoltà fin da subito per le mie origini, il panorama italiano non ha storie che diano spazio a personaggi come me, manca la rappresentazione e quella che c'è è spesso sbagliata. Per capirci: su 100 casting che mi arrivano 80 sono per fare uno spacciatore o un immigrato... la speranza è che si inizi ad avere più coraggio nel dare spazio a storie diverse e a realtà poco raccontate, se no è un problema. Diamo spazio ai giovani! Stiamo vivendo un lento miglioramento, ma c'è ancora un lavoro importante da fare.
E ora su cosa stai lavorando?
Ora sono al lavoro su un'opera lirica, a Firenze, e un mesetto fa ho avuto la conferma di essere stato preso per una importante produzione teatrale che nel 2026 mi porterà negli USA ed esordirà alla Biennale Venezia: io nasco come attore di teatro, sono davvero felicissimo di queste novità.
28/05/2025, 08:55
Carlo Griseri