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ALICE NELLA CITTA' 21 - Sarah Short: "Maia sono io"


L'attrice torinese è protagonista di "Clorofilla", presentato in anteprima assoluta ad Alice nella Citta'.


ALICE NELLA CITTA' 21 - Sarah Short:
Sarah Short in "Clorofilla"
Sarah Short è Maia, la protagonista di "Clorofilla", opera prima di Ivana Gloria presentata a Roma nel programma di Alice nella Città.

Come è arrivata a questo ruolo?

Mi è arrivata la sceneggiatura tramite la mia agenzia e ho registrato un self tape, mi piaceva molto il ruolo. C'è poi stata qualche vicissitudine produttiva che ha ritardato l'inizio dei lavori, io a un certo punto pensavo non ci fosse più nulla da fare per me.
Valentina, la regista, aveva visto il mio filmato e per caso una sera a una festa, a dicembre scorso, mentre ballavo mi ha notata. Ci siamo parlate e abbiamo ripreso in mano la possibilità che io diventassi Maia, abbiamo fatto i provini... ed eccoci qui.

Maia è una ragazza con un legame speciale con la natura.

Ho trovato da subito il soggetto molto molto bello, ci tenevo davvero a questa parte. Abbiamo girato a maggio 2023, in Sardegna, tra Oristano, Cabras e Cagliari, in una zona meravigliosa, selvaggia, con pochi turisti (almeno in quel momento!), un luogo perfetto per creare il legame con la natura al centro del film.
E' stata una lavorazione hardcore, cinque settimane di riprese, 6 giorni su 7.

Come raccontare Maia a chi non ha visto il film, senza dire troppo?

Maia è una ragazza che si trasforma in natura! A me piace anche raccontarlo in questo modo fiabesco, lei cambia sempre ed è difficile descriverla. Si trasforma e nel trasformarsi deve avere il coraggio di lasciarsi andare.
Fino a quel momento si forzava perché questa trasformazione non avvenisse, nascondeva il suo cambiamento, ma a un certo punto si arrende al decorso delle cose e lo abbraccia, decide di non avere più il controllo su tutto.
Questa cosa mi è stata molto utile anche per il mio lavoro: capire che non devo sempre controllare tutto, devo accogliere quel che accade giorno dopo giorno.

Il suo rapporto con la natura com'è?

Sto imparando che non esiste un binomio tra noi e la natura, noi "siamo" natura. Più impariamo a osservarla, più capiamo che siamo inseriti totalmente in essa. Troppo spesso non la rispettiamo, dobbiamo imparare a conoscerla meglio.

"Clorofilla" è il primo ruolo dopo "Palazzo di giustizia". Cosa è successo nel frattempo?

Ho avuto la fortuna che sia passato tantissimo tempo, tre anni, tra un film e l'altro.
Nel primo non mi rendevo proprio conto di fare un film, mi sentivo un individuo dentro un meccanismo, e ci stava anche per il personaggio, per assurdo, stavo seduta su una panchina tutto il giorno e osservavo la vita di una istituzione come il tribunale.
Mi sentivo sola, dopo un mese e mezzo di set ho capito che avevo tanto da imparare, ho avuto fame di imparare.
Voglio fare questo mestiere da quando sono nata e da "Palazzo di giustizia" c'è stato un punto di svolta. Ho interrotto il lavoro per formarmi: la scelta era o di iniziare a lavorare tantissimo o di fare una pausa e studiare.
Ho scelto la seconda, è stato importante per me passare del tempo con altre persone che condividessero la mia passione per questo lavoro, andando a scuola ho capito come a questo mestiere ognuno abbia approcci completamente differenti, ognuno ha il suo motivo per volersi esprimere, e sono tutti validi.
In "Clorofilla" mi sono accorta di avere una consapevolezza diversa: il film è frutto del lavoro di tante maestranze diverse e ho dato il mio contributo, spero di essere stata utile.

Qual è il motivo di Sarah Short per volersi esprimere?

La necessità di condividere la propria umanità... Renderlo un mestiere è un atto masochista o molto generoso, ancora non lo so bene!
Mi piace questo lavoro perché ti fa riflettere su questa necessità, sui suoi motivi... è una ricerca infinita e mi piace, devi essere sempre curiosa per forza.
Amo anche lavorare con altri attori e tirare fuori qualcosa da chi ho di fronte, è un lavoro molto politico perché sei sempre chiamata in causa, devi sempre dire cosa pensi di ogni cosa. Ma devi anche fare attenzione all'altro, che si possa esprimere. E' quindi anche un lavoro di cura...

E ora?

Ho girato alcune pose per una serie Rai, ora devo girare un cortometraggio di produzione svizzera, sarò a Milano a teatro ne "Le Baccanti" di Filippo Renda... non ho intenzione di annoiarmi!

27/10/2023, 08:32

Carlo Griseri