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THE BAD GUY - Se il magistrato diventa mafioso


La serie Prime Video diretta da Giancarlo Fontana e Giuseppe G. Stasi con Luigi Lo Cascio e Claudia Pandolfi sta riscuotendo grande successo di critica e pubblico. Nel cast anche Vincenzo Pirrotta, Selene Caramazza, Giulia Maenza, Antonio Catania, Fabrizio Ferracane. Disponibile in 6 episodi. Una produzione Amazon Studios e Indigo Film.


THE BAD GUY - Se il magistrato diventa mafioso
Luigi Lo Cascio in "The Bad Guy"
"Ormai non è più tempo di ammazzare i magistrati, poi diventano eroi, il Paese si indigna, e cosa hai risolto? Niente. Incastrarli è più efficace", dice Cataldo Palamita (Fabrizio Ferracane), braccio destro del boss mafioso Mariano Sauro, il "villain" di "The Bad Guy", serie rivelazione di Prime Video con protagonista Luigi Lo Cascio nei panni del magistrato Nino Scotellaro per il quale la lotta alla mafia è una ragione di vita e anche “un affare di famiglia” in quanto Sauro ha fatto uccidere anni prima in un attentato il magistrato Bray, padre di sua moglie Luvi (Claudia Pandolfi), brillante avvocato.

A Scotellaro non spetta la morte come per suo suocero, o come nella realtà per Borsellino e Falcone, ma forse il destino più beffardo: essere accusato di essere colluso con la mafia siciliana e per questo condannato. Senza più nulla da perdere, evaso per una fortuita circostanza e dato per morto, decide di vendicarsi da solo di Sauro che gli ha rovinato la vita, diventando un vero e proprio “bad guy”: cambia identità e diventa Balduccio Remora, un lontano cugino dell'America del Sud del clan rivale a quello di Mariano Suro. Con questo nuovo volto comincia la scalata per arrivare al boss, ma quanto sarà disposto a sacrificare di sé stesso per raggiungere il suo scopo?

Con una scrittura dissacrante e insolita per un prodotto italiano, la serie "The Bad Guy", sceneggiata da Ludovica Rampoldi (“Gomorra – La serie”), Davide Serino (“Esterno notte”) e Giuseppe G. Stasi e diretta da quest’ultimo con Giancarlo Fontana (“Metti la nonna in freezer”), tratta l'inflazionato tema mafioso in chiave inedita, attraverso una vicenda di fantasia ma che somiglia purtroppo alla realtà. Richiamando alla mente successi internazionali come “Breaking Bad” e “Fargo”, le vicende di Scotellaro si dividono tra realtà e verosimiglianza, come nella prima puntata quando vediamo il famigerato ponte sullo stretto di Messina diventato realtà, salvo poi crollare perché la costruzione era stata affidata ad aziende legate ai clan mafiosi che non avevano fatto i lavori in regola.

Un episodio di fantasia ma così plausibile da rendere questa serie un caustico e distopico (ma non troppo) ritratto della nostra società, della giustizia italiana che, come dice sempre il realista Palamita, spesso riserva tante sorprese, spesso spiacevoli e agghiaccianti. La vicenda di Scotellaro non può, per esempio, non riportare alla memoria l’accusa infame e falsa a Enzo Tortora, popolare conduttore televisivo, arrestato per traffico di stupefacenti e associazione di stampo camorristico e poi assolto con formula piena.

Con una regia “moderna”, ammiccante senza sembrare forzata, una comicità scorretta, un’accattivante colonna sonora, tra cui due brani del duo Colapesce Dimartino, e un cast in stato di grazia, "The Bad Guy" si rivela un prodotto del quale si sentiva il bisogno, lontano dai buonismi della fiction italiana, dalle censure preventive per non offendere la sensibilità di qualcuno, da storie consolatorie. Finalmente un po’ di sano cinismo.

21/12/2022, 16:58

Caterina Sabato