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SIAMO QUI, SIAMO VIVI - Un doc sul diario di Alfredo Sarano


La regia del documentario è stata affidata a Daniele Ceccarini.


SIAMO QUI, SIAMO VIVI - Un doc sul diario di Alfredo Sarano
Il diario di Alfredo Sarano che riuscì a nascondere i nomi di migliaia di ebrei ai rastrellamenti nazisti diventerà presto un documentario. A rendere noto l’inizio ufficiale delle riprese nel territorio di Pesaro è Arman Julian, noto produttore di Hollywood che sta lavorando anche alla realizzazione di un film. Il documentario si intitolerà “Siamo Qui Siamo Vivi” e uscirà entro la fine del 2022 ma nelle scorse settimane è stato annunciato anche al prestigioso festival di Toronto.

"Abbiamo deciso di mantenere il medesimo titolo del libro scritto dal giornalista Roberto Mazzoli" - spiega Arman Julian - "che ha ritrovato dopo 80 anni quel diario che permette oggi di riscrivere una pagina fondamentale della Shoah italiana e che nel riemergere dei recenti scenari di guerra in Europa rappresenta anche una grande lezione di umanità".

Ma chi era Alfredo Sarano? "Era il segretario della Comunità Israelitica di Milano" - spiega Roberto Mazzoli - "e fu colui che nel 1943 decise di nascondere le liste dei 14 mila ebrei milanesi, salvandoli così in larga parte dai campi di sterminio". La famiglia Sarano riuscì poi a nascondersi fino al termine della guerra a Mombaroccio, sulle colline di Pesaro, protetta nel convento francescano del Beato Sante, aiutata persino da un ufficiale della Wehrmacht di nome Erich Eder che fece un voto al Santuario e decise di trasgredire gli ordini di Hitler e di non deportare nessun ebreo. Per questo gesto Eder è oggi riconosciuto tra i Giusti di Gariwo.

La direzione del documentario è affidata a Daniele Ceccarini, regista impegnato nel racconto di storie di uomini e al suo secondo lavoro contestualizzato nell’ultimo conflitto bellico. Con il documentario “Il nome del padre” Ceccarini ha infatti raccontato la storia di Udo Surer, avvocato tedesco figlio di un sergente delle SS che, con una scelta opposta a quella di Erich Eder, partecipò direttamente agli eccidi di San Terenzo e Vinca, in provincia di Massa. Vi sono poi i suoi ritratti di importanti uomini e donne della storia del cinema; tra questi “Tonino” dedicato allo sceneggiatore Tonino Guerra, “Tina Pica” sulla memorabile caratterista napoletana e “Citto”, l’ultimo lavoro dedicato al maestro del cinema Francesco Maselli.

"Il documentario è girato prevalentemente sui luoghi dove si sono svolti realmente i fatti" - spiega Daniele Ceccarini - "con testimonianze dei discendenti dei salvati e dei salvatori. Per le scene con la famiglia Eder ci siamo recati a Monaco di Baviera dove abbiamo allestito un apposito set, mentre il prossimo 5 aprile concluderemo le riprese in Israele con la famiglia Sarano".

La sceneggiatura si arricchisce della voce di alcuni sopravvissuti al bombardamento alleato che nel 1944 colpì il convento del Beato Sante, nelle cui grotte si erano rifugiati i tedeschi insieme agli ebrei e oltre 300 civili. Tra loro anche la pesarese Anna Cola, oggi 98enne. Spazio poi alla testimonianza dei figli di Nello Iachini, il partigiano fanese che salvò la vita al Primo ministro inglese Churchill, giunto ai piedi di Mombaroccio nell’agosto del 1944 per avviare lo sfondamento della Linea Gotica.

Il documentario della durata di circa 45 minuti, vedrà inoltre la partecipazione di Liliana Segre, Senatrice a Vita e sopravvissuta ad Auschwitz e di importanti nomi del mondo accademico come Gabriele Rigano, ordinario di storia contemporanea all’Università di Perugia e Gadi Luzzatto Voghera, direttore del Cdec, il Centro di documentazione ebraico di Milano.

17/03/2022, 19:13