Note di regia di "La Bambina che non Voleva Cantare"


Note di regia di
Ho immaginato La Bambina che non Voleva Cantare dopo aver realizzato nel 2009 il film
documentario "Il Mio Cuore Umano", ispirato al racconto autobiografico di Nada. Mi sono
innamorata subito di questa bambina dalla voce prodigiosa con il cuore ferito per
l’instabilità emotiva della madre, così ho pensato a un film che unisse la favola con la
musica, personaggi lievi e vitali insieme con i lati più oscuri dell’animo umano, la potenza
del talento e della vocazione con le paure più segrete dell’infanzia: il timore
dell’abbandono, di non essere amati abbastanza, della morte dei genitori. Nada canta per
Viviana dedicando a lei ogni parola delle canzoni d’amore che il maestro Leonildo le fa
conoscere. Attraverso i testi che parlano di sentimenti, il film è anche un viaggio nella
canzone italiana di quegli anni. Mina, Vanoni, Paoli, Claudio Villa: la musica ci ricorda chi
siamo e da dove veniamo, facendoci immergere nella nostra tradizione e nel nostro
immaginario. Così, se il racconto dell’infanzia ha il sapore del ricordo, nell’adolescenza,
man mano che la storia procede, sentiamo avvicinarsi la contemporaneità con stupore ed
emozione per un mondo che è tutto da scoprire.

Costanza Quatriglio