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VENEZIA 76 - "Tutto il Mio Folle Amore" fuori Concorso


Gabriele Salvatores si rimette in viaggio con un ragazzo che trascina dietro di sé i suoi tre genitori. Con Diego Abatantuono, Claudio Santamaria e Valeria Golino


VENEZIA 76 -
Claudio Santamaria e Giulio Pranno nel film di Gabriele Salvatores
Il film di Gabriele Salvatores, scritto da Umberto Contarello e Sara Mosetti e dal regista, ricorda molto da vicino "In Viaggio con Adele" di Alessandro Capitani, scritto da Nicola Guaglianone.
Un padre, cosciente o meno, si ritrova ad aver a che fare con un figlio adolescente e a intraprendere il viaggio che li farà ritrovare e finalmente amare.

Ovviamente, per far pagare al padre le sue mancanze e gli anni di assenza, il figlio è “particolare”, autistico, sicuramente non facile da gestire. Questo è spunto di situazioni paradossali, di sorrisi e di tenerezze ma anche di scontro tra chi ha comunque un risentimento e chi non è affatto abituato a confrontarsi con una persona del genere.

I due film hanno atmosfere e personaggi molto simili, oltre ad essere accomunati dal viaggio in auto e non solo, che li costringe a convivere e a conoscersi. Salvatores ha a disposizione più mezzi, a partire dalla colonna sonora fatta di canzoni d’autore belle e famose, e un cast ricco e ben assortito, con Claudio Santamaria, è Willi il Modugno della Dalmazia, cantante di matrimoni che è scappato di fronte alla gravidanza della sua ragazza Valeria Golino. Sono passati sedici anni e lei si è rifatta una vita sposando l’editore Diego Abatantuono, che ha accolto come un padre il figlio di lei, Vincent (il bravo Giulio Pranno).

Il viaggio comincia a Trieste, continua in Slovenia e va a finire in Croazia, terra misteriosa e ricca di diversi stimoli, personaggi pittoreschi e situazioni interessanti. Qui Gabriele Salvatores riesce a creare le giuste atmosfere, forse un po’ slegate nei tempi (la Slovenia si attraversa in un’ora e la coppia Abatantuono-Golino, all'inseguimento di figlio e padre naturale, ci mette un paio di giorni…), tempi adattati all’esigenza di far partire e sviluppare il rapporto tra Willi e Vincent.

Il finale lascia un po’ perplessi, con una partenza in nave difficile da interpretare sia per gli spettatori sia per i due personaggi maschili rimasti sulla banchina, ma nel complesso il film convince con la sua leggerezza che sembra un'arma per poter, magari non risolvere ma almeno affrontare le difficoltà della vita.

06/09/2019, 22:05

Stefano Amadio